

Come affrontare gli insuccessi?
Perché consideriamo il fallimento come una vergogna? Perché fa parte della nostra cultura, probabilmente, e educazione. Perché ce lo hanno inculcato in testa, perché poi facevamo dipendere il senso di colpa dal perdono ricevuto, però, non da noi stessi, ma da terze persone il pater familias, il prete, il capo della comunità...

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Insomma, un gran caos. Guy Winch, nel suo libro "Pronto intervento emozioni", veramente molto bello, tra le altre, parla dell'insuccesso e del dolore dell'insuccesso.
Nessuno di noi arriva all'età adulta senza aver mai incontrato l'insuccesso... migliaia di volte, ci dice Guy Winch.
Secondo l'autore, gli insuccessi sono l'equivalente emozionale di un raffreddore: a tutti capita di averne, e tutti ci riposiamo, poi dopo, beviamo qualcosa di caldo e ci copriamo per bene. Se lo ignorassimo del tutto, probabilmente, peggiorerebbe e in alcuni casi si trasformerebbe in polmonite. Un insuccesso è portatore di impotenza, ci si sente come i mimi, intrappolati in quella scatola invisibile da cui cerchiamo di uscire. E allora, come trattare le ferite psicologiche inflitte dai nostri insuccessi? I fallimenti sono spesso dolorosi, ma non tutti richiedono un intervento. Molti sono banali e ce ne dimentichiamo con relativa facilità, anzi aggiungerei che servono da "vaccinazione" per insegnarci a trattare le delusioni dei fallimenti.
Ma quando continuiamo a fallire, oppure gli insuccessi sono di impedimento alla fiducia per noi stessi o alle possibilità di successo futuro allora, li sì, corriamo il rischio di lasciare che il nostro raffreddore emotivo si trasformi in una polmonite.
E questo è il parallelo che costruisce in psicologia Guy Winch per, insomma, provare e capire bene cosa succede se lasciamo al caso, se non ci prendiamo cura della correzione dei nostri fallimenti. Allora, cosa ci suggerisce Guy Winch, lui suggerisce di curare l'insuccesso in vari modi tra cui, per esempio,
1) Cercare sostegno utile nella propria comunità quindi in famiglia o in ufficio tra pari, tra mentori. 2) Aprire gli occhi, certo perché aprire gli occhi, già ci aiuta a informarsi, a colmare le mancanze. 3) Concentrandosi su fattori che sono in controllo e quindi tutto ciò che in nostro potere, assumendo la responsabilità di ciò che veramente in nostro potere, così che lì magari relativizziamo anche il successo, perché controlliamo ciò che possiamo aggiustare, ciò che non possiamo aggiustare. 4) Ammettendo di avere paura, ammettendo di non poter controllare tutta la situazione, quindi gestendo meglio lo stress, gestendo meglio l'ansia dovuti proprio alla pressione della prestazione. E allora seguendo queste indicazioni, limiteremo gli insuccessi, secondo Guy Winch, e quando accadranno sapremo trattarli come un raffreddore e prendersi meglio cura di noi stessi. Ciao
Trovi la scheda riassuntiva del libro all’interno di www.disiato.com
Podcast

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Coach & Speaker
Debora Conti è autrice, coach e speaker. Trainer di PNL riconosciuta a livello internazionale e Coach professionista dal 2005 in Italia.