La disciplina positiva è quel modo individuato per insegnare (disciplina deriva dal latino insegnare) che guida i figli con rispetto verso una crescita consapevole. Potremmo paragonare la "positive discipline" all'aiutare i figli a dispiegare al meglio le proprie ali.
È fondamentale che il genitore di oggi impari a:
1 Creare rapporto e connessione. Ciò non significa giocare sempre e comunque con i figli ma ascoltare e essere ascoltati. Ascoltare da principio così, con l'esempio, saranno più portati ad ascoltarci.
2 Riconoscere le emozioni e insegnare loro come esternarle nel modo corretto. Se prova gioia è bello esternarla urlando, se prova rabbia come fare per non offendere, far male, far arrabbiare gli altri? non c'è una sola via, quella dei cuscini o del disegno... Questi sono classici suggerimenti... Esistono diversi modi e i figli possono gradire uno o un altro mezzo. Io suggerisco il gesto del "Mannaggia" e ne parlo nel libro "Il linguaggio emotivo dei bambini".
3 Rispettare le loro richieste ed esigenze, nel limite della sicurezza e quieto vivere famigliare. Se vuole prendere una cosa dallo scaffale da sola, perché reprimere la sua iniziativa? Se vuole venire in braccio due minuti, perché impedirglielo? Se le zucchine troppo molli gli fanno venire il vomito, perché insistere perché "si devono" mangiare le verdure? Tolleranza e flessibilità. Chiediti: se fossi tu adulto ad avere un'esigenza e ti impedissero di soddisfarla, seppur legittima e inoffensiva, come ti sentiresti?
4 Gestire - in modo quasi magistrale, direi - la linea di atteggiamento genitoriale che, ai suoi antipodi ha la "dolcezza" e dall'altra la "fermezza". Se ne parla da tanto e rimane la linea di atteggiamento da mantenere, troppo da un estremo si rovina tutto. Tienila sempre a mente per gestire i tuoi atteggiamenti, reazioni e comportamenti.
5 Pensare alla soddisfazione dei bisogni a lungo termine, per il bene dei figli. Mi viene in mente quando mia figlia di 4 anni ha qualche scatto d'ira quanto è stanca. La mia reazione sarebbe quella di farmi rispettare, di reprimere il suo scatto d'ira. Poi, mi fermo, mi blocco e mi dico che è meglio che esprima la rabbia piuttosto che reprimerla. Avrò modo in momenti di calma di ripeterle (ogni tanto) che non gradisco scatti d'ira rivolti alla mia persona.
6 Coinvolgerli nel risolvere le loro questioni. Soprattutto da quando la corteccia cerebrale si sviluppa, dai 4 anni in su, è importante coinvolgerli nella risoluzione dei loro (ma a volte anche nostri) problemi pratici o emotivi. Li aiuterà a sviluppare le cosiddette capacità di problem solving e di cavarsela da soli nel mondo.
7 Dar loro il tempo di imparare e sviluppare le loro capacità: penso al vestirsi da soli, scrivere quella parola, mettere una costruzione sopra l'altra. I successi e l'autostima passano per questi momenti.
8 Parlare in modo propositivo, e nel metodo Figli Felici mi dilungo su questo punto. Evita i "non fare" e dai suggerimenti validi su cosa è bene e giusto fare per le circostanze.
9 Per ultimo, sapere quando levarsi di torno per qualche minuto. A volte non ce la facciamo, il nostro cervello rettilineo si fa avanti e vorrebbe zittire, fare, risolvere in due secondi quello che loro ci mettono un quarto d'ora a fare (non perché siano così lenti, è che in mezzo ci sta sempre qualche gioco interessante!). E allora, in quei momenti, dobbiamo respirare piuttosto che urlare. Come dicono gli americani, il time out dei genitori è utile per questi momenti.
Segui queste 9 indicazioni e la tua relazione con i tuoi filgi migliorerà notevolmente.
Crescere i propri figli seguendo le indicazioni di una disciplina positiva non significa diventare schiavi dell'infante, piuttosto essere vigili e attenti nel circoscrivere comportamenti inapprropriati dando confini a cui attenersi (e nel metodo Figli Felici parlo in dettaglio di come presentare limiti e confini senza urlare, punire o vietare), significa sempre rispettare il figlio e rispettare se stessi. Il clima è sereno, non necessariamente perfetto.

In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori. Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL a livello internazionale e Coach professionista. È dottoressa in lingue e in psicologia e ha conseguito diversi master. Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico solo ciò che trova utile.
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Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Vittorino Andreoli, Lettera a un insegnante, Rizzoli
Alessio Roberti, Le parole per crescere tuo figlio, Macro edizioni
Giuliana Ukmar, Se mi vuoi bene dimmi di no, Franco Angeli
Alvaro Bilbao, Il cervello del bambino spiegato ai genitori, Salani editore, trad. Elena Rolla
Anna Oliverio Ferraris, Sopravvivere con un adolescente in casa, Bur
Lucia Rizzi, Fate Famiglia! Regole e consigli per prevenire i conflitti, sciogliere tensioni e vivere felici insieme, Bur
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Steve Biddulph, Il segreto dei bambini felici, TEA, trad. A. Zabini
Janet Lansbury, No bad kids, JLML Press
Piero Ferrucci, I bambini ci insegnano, Mondadori
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Eduard Estivill, Dormi bambino dormi, Feltrinelli, trad. G. Denis
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L'intento dell'autore è quello di rivalutare il ruolo dell’insegnante che è un mestiere fondamentale per una società che si vuol ritenere civilmente avanzata portando i giovani all’interno del vasto mondo.
A detta di Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, che ne scrive la prefazione, questo libro è stato scritto «nell’intento di illustrare alcuni percorsi affettivi ed educativi del rapporto quotidiano tra genitori e figli, indaga tutti i canali della prassi comunicativa - verbale, non verbale e paraverbale - a dimostrazione del fatto che non solo sulle parole, ma anche sul sorriso, sulla postura, sullo sguardo, sui gesti, sul tono della voce si deve e si può lavorare per la riuscita di un’educazione sentimentale consapevole e radicante».
L’autrice vuole aiutare e guidare i genitori (e quanti si occupano di educazione dei bambini) a vivere al meglio il loro ruolo e a riappropriarsi con impegno del loro valore educativo per la crescita armoniosa dei figli.
L'intento dell'autore è quello di aiutare le persone a migliorare le loro vite, illustrare il percorso educativo dei bambini attraverso il funzionamento del cervello e offrire strumenti e strategie da applicare tutti i giorni per coltivare l'intelligenza emotiva, quella razionale, l'autocontrollo, la creatività, la memoria, l'empatia.
L’intento è quello di preparare i genitori all’adolescenza. L’autrice tocca tematiche importanti e difficili come la sessualità, l’uso di droghe, la percezione del corpo che cambia, l’accettazione e l’aggressività dei figli da interpretare nel modo giusto.
L’intento di questo libro è quello di aiutare i genitori nella gestione delle dinamiche familiari attraverso una serie di regole, consigli ed esercizi pratici, che trasformino «la vita domestica in una palestra dove allenare una squadra vincente».
L’intento è quello di preparare i genitori all’adolescenza. L’autrice tocca tematiche importanti e difficili come la sessualità, l’uso di droghe, la percezione del corpo che cambia, l’accettazione e l’aggressività dei figli da interpretare nel modo giusto.
Questo libro è stato letto da migliaia di genitori e tradotto in diverse lingue. L’autore vuole accompagnare i lettori genitori in modo molto pratico e chiaro su come gestire l’educazione dei figli nei vari aspetti: mostra cosa non fare e poi cosa fare e perché. Lo fa con fumetti simpatici che invogliano alla lettura e con esempi semplici esplicativi.
L'intento di Janet Lansbury è quello di mettersi alla pari di altri genitori. Ex attrice e modella, ha sempre desiderato essere mamma e poi si è trovata totalmente spiazzata. Solo dopo essersi formata con Magda Gerber, ha capito che prima si dà amore, attenzione e cura al bambino e poi – solo poi – ci si potrà permettere di lasciarlo giocare tranquillamente da solo, e si potrà tirare finalmente un sospiro di sollievo.
Piero Ferrucci è un padre e uno psicologo alle prese con una nuova realtà: due figli piccoli da crescere. Da quando ci sono Emilio e Jonathan, la sua vita è cambiata: pochi momenti per sé, tutti gli altri scanditi da pannolini da cambiare e favole da raccontare. In questo «continuo terremoto» che è diventata la sua nuova esistenza, osserva se stesso e si sente cambiato. I figli, infatti, ci cambiano. In meglio – sostiene l’autore – se saremo in grado di avvicinarci alla loro chiave di lettura del mondo e, attraverso loro, comprendere meglio la vita e noi stessi. Questo è un libro per dire ai genitori che il loro impegno «non è solo una fatica ma anche un’avventura spirituale».
L'intento di Janet Lansbury è quello di mettersi alla pari di altri genitori. Ex attrice e modella, ha sempre desiderato essere mamma e poi si è trovata totalmente spiazzata. Solo dopo essersi formata con Magda Gerber, ha capito che prima si dà amore, attenzione e cura al bambino e poi – solo poi – ci si potrà permettere di lasciarlo giocare tranquillamente da solo, e si potrà tirare finalmente un sospiro di sollievo.
Piero Ferrucci è un padre e uno psicologo alle prese con una nuova realtà: due figli piccoli da crescere. Da quando ci sono Emilio e Jonathan, la sua vita è cambiata: pochi momenti per sé, tutti gli altri scanditi da pannolini da cambiare e favole da raccontare. In questo «continuo terremoto» che è diventata la sua nuova esistenza, osserva se stesso e si sente cambiato. I figli, infatti, ci cambiano. In meglio – sostiene l’autore – se saremo in grado di avvicinarci alla loro chiave di lettura del mondo e, attraverso loro, comprendere meglio la vita e noi stessi. Questo è un libro per dire ai genitori che il loro impegno «non è solo una fatica ma anche un’avventura spirituale».
L’autore intende offrire indicazioni pratiche e utili ai genitori che desiderano insegnare a dormire ai propri figli. Il metodo presentato è stato sperimentato con più di tremila bambini con disturbi del sonno, e per quanto possa sembrare difficile e faticoso applicarlo, il successo è garantito.
A detta di Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, che ne scrive la prefazione, questo libro è stato scritto «nell’intento di illustrare alcuni percorsi affettivi ed educativi del rapporto quotidiano tra genitori e figli, indaga tutti i canali della prassi comunicativa - verbale, non verbale e paraverbale - a dimostrazione del fatto che non solo sulle parole, ma anche sul sorriso, sulla postura, sullo sguardo, sui gesti, sul tono della voce si deve e si può lavorare per la riuscita di un’educazione sentimentale consapevole e radicante».
Comments 2
Ciao. Ho letto con molto interesse il tuo libro e mi è stato molto di aiuto. Ti chiedo se puoi un consiglio.Ho due bambini di 9 anni e 30 mesi. Il piccolo sta cominciando a togliere il pannolino (frequenta anche il nido) . Cerco di non creargli ansie ma spesso deve un po’ “subire” gli impegni extra scolastici del più grande quindi non si creano situazioni sempre adeguate. I miei genitori sono molto anziani e non posso lasciarlo a loro ogni volta che ho qualche impegno.
C’è una soluzione che consenta a lui e a me di vivere questo momento in modo positivo?
Grazie
P.s. Tieni presente che mio marito è spesso lontano per lavoro quindi in questa fase “quotidiana” non.mi può essere di supporto.
Author
Ciao Cristina,
capisco che stai togliendo il pannolino e che, se lo porti in giro, rischia di farla… in giro. Sei sempre tu che scegli cosa va meglio per te: puoi parlare anche con lui e chiedergli se preferisce iniziare a toglierlo a casa e in giro con il fratellone tenerlo fino a che non faccia un pochino più caldo… Puoi scegliere che per te invece è meglio toglierlo subito e secco e quindi ti prepari con asciugamani sul seggiolino in automobile per eventuale pipì che scappa. Nel caso secco, devi tenere in conto al massimo un paio di settimane di “pasticcetti”, nella situazione “casa sì e fuori non ancora”, potrebbe essere più lenta ma meno impegnativa fuori. Sei tu mamma a decidere, coinvolgilo se vuoi e se ha un’idea. E poi: con il fratellone come esempio, non è forse più facile e veloce?
Ad ogni modo, nel peggiore dei casi, preparati con asciugamani, ricambi e sacchetti di plastica per fuori. Finirà prima di lamentarti! 🙂
Debora