Chi guida i figli? Chi li aiuta nella crescita? Noi: i loro genitori. Che disastro se la torre di Pisa crollasse! Che disastro se mancano le fondamenta a una casa! Che disastro se i figli non hanno l'appoggio solido dei genitori.
Per essere genitori migliori dobbiamo essere le loro guide, i loro leader: ecco cinque situazioni per trasformarsi in genitori migliori, molto semplicemente. In quest'altro articolo ho parlato di come essere genitori migliori partendo da noi, qui ti voglio parlare di cinque situazioni che ci trasformano in genitori migliori di conseguenza.
Vediamole insieme:
- USCITE FUORI
Appena fa bel tempo, portali fuori. Possono correre, giocare, socializzare ...e sfogare le loro energie. Questo suggerimento va bene quando fa bello, o almeno non piove e non si gela, e d'inverno? Si può sempre uscire quando c'è la neve, anche solo per mezz'oretta al giorno, anche sotto casa. L'importante è respirare un po' d'aria all'aperto e farsi baciare dal sole quando c'è, che risveglia la loro (e nostra) vitamina D. - TV CONTROLLATA
Non solo in termini di ore. Troppa TV innervosisce. Sì, certo, eccezion fatta per quando sono malati. Io vedo che dopo un po' le mie figlie si distraggono, si mettono a giocare ad altro e non prestano più attenzione alla tele. Meglio! Sono loro che dicono: basta, FACCIAMO qualcosa! Devo muovermi. Non posso restare ferma. E allora, consiglio di accendere la tv per pochi motivi: per il cartone che vogliono seguire, per tranquillizzarli un po' o perché noi dobbiamo prestare assolutamente attenzione ad altro (cucinare per esempio). La Tv va controllata anche nei contenuti: canali violenti, mille pubblicità, cartoni per bimbi di età superiori... Io uso la Apple Tv e faccio vedere loro cartoni che scegliamo insieme dalla libreria di iTunes connessa (più veloce dei DVD perché non c'è menu o pub iniziali, senza pub e con più lingue). - GIOCATE INSIEME
Per questo argomento ho pubblicato un altro interessante blog con un video da vedere, su chi deve dirigere i giochi e quale funzione è bene che noi adottiamo.
- COINVOLGILI
In ciò che fai. Sì, lo so, ci metti tre volte il tempo che ci avresti messo! Be', dai, solo per qualcosa. Io faccio impanare la carnina alla grande, oppure faccio spremere le arance a entrambe. Qualche volta, posso anche assentarmi quei 40 secondi mentre la grande spreme la sua metà d'arancia (visto che ha sufficiente forza nelle mani ora). - METTITI NEI SUOI PANNI
Non vuoi che giochino con l'acqua perché sai che poi bagnano per terra? Ti capisco. Metti per terra un asciugamano gigante che riservi per loro e poi chiedi a loro di asciugare a giochi terminati. Le mie lo prendono come parte del gioco. "Faccio io" e mi fanno vedere come sono brave! Non so come mai è nata questa specie di competizione (sana) nel far vedere che sono brave come la mamma e che una è brava quanto l'altra. Be', in realtà lo so come è nata, perché uso moltissimo lo strumento dell'elogio. Questo strumento lo trovi spiegato nel mio libro "Il linguaggio emotivo dei bambini". Chiediti: lo facevo io da piccola/o? Mi divertivo? Se mi impedivano di fare una cosa tutto sommato lecita, come mi sentivo? E poi agisci di conseguenza. Mettersi nei loro panni aiuta a non essere troppo proibitivi e a non stargli troppo addosso. Io mi devo fare queste domande alle volte perché mi accorgo di scivolare nella parte della mamma rimpiscatole!

In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori. Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL a livello internazionale e Coach professionista. È dottoressa in lingue e in psicologia e ha conseguito diversi master. Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico solo ciò che trova utile.
In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori.
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Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Piero Ferrucci, I bambini ci insegnano, Mondadori
Matteo Salvo, Studiare è un gioco da ragazzi, Gribaudo
Howard Gardner, Educazione e Sviluppo della mente, Centro Studi Erickson, trad. G. Lo Iacono
Roberta Cavallo, Antonio Panarese, Smettila di fare i capricci. Come risolvere i capricci di tuo figlio senza urla o sgridate anche se pensi di averle già provate tutte, Mondadori Libri
Michele De Santis, PNL per genitori, Area 51 Publishing
Jessica Alexander, Iben Sandahl, Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni, Newton, trad. F. Gianotti Tabarin
Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Giovanni Floris, Ultimo banco, Solferino
Mel Levine, I bambini non sono pigri, Mondadori, trad. A. Biavasco – V. Guani
Alessio Roberti, Le parole per crescere tuo figlio, Macro edizioni
Matteo Salvo, Studiare è un gioco da ragazzi, Gribaudo
Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Michele De Santis, PNL per genitori, Area 51 Publishing
Alessio Roberti, Le parole per crescere tuo figlio, Macro edizioni
Howard Gardner, Educazione e Sviluppo della mente, Centro Studi Erickson, trad. G. Lo Iacono
Judy Bartkowiak , PNL per le mamme e i papà, Alessio Roberti ed., trad. G. Fort
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Piero Ferrucci è un padre e uno psicologo alle prese con una nuova realtà: due figli piccoli da crescere. Da quando ci sono Emilio e Jonathan, la sua vita è cambiata: pochi momenti per sé, tutti gli altri scanditi da pannolini da cambiare e favole da raccontare. In questo «continuo terremoto» che è diventata la sua nuova esistenza, osserva se stesso e si sente cambiato. I figli, infatti, ci cambiano. In meglio – sostiene l’autore – se saremo in grado di avvicinarci alla loro chiave di lettura del mondo e, attraverso loro, comprendere meglio la vita e noi stessi. Questo è un libro per dire ai genitori che il loro impegno «non è solo una fatica ma anche un’avventura spirituale».
L’intento dell’autore è quello di dare “il metodo” di studio allo studente e al genitore che legge questo libro. Non è questione di memoria o di capacità straordinarie, è solo questione di metodo ci dice e tutta la prima parte del libro è dedicata alla sua presentazione. La seconda parte del libro entra nel dettaglio dell’applicazione del metodo di studio e delle tecniche di memoriaper diversi temi: imparare un elenco, dei concetti, una lingua, un capitolo di una materia scolastica…
L’intento dell’autore e dei suoi colleghi di Harvard è quello di «sperimentare forme di insegnamento e di valutazione più individualizzate» attraverso lo studio dell’applicazione della teoria delle intelligenze multiple sulla didattica, sull’apprendimento e sul rendimento scolastico.
L’intento è quello di aiutare i genitori a gestire i capricci dei propri figli: per esempio, come convincerli a riordinare la cameretta, come fargli lavare i denti e la mani senza troppe storie, come farli preparare la mattina senza ricatti, e tanto altro.
Con questo libro l’autore intende fornire ai genitori nuovi spunti per un approccio alla comunicazione quotidiana tra genitori e figli basata sull’utilizzo di efficaci tecniche di Programmazione Neurolinguistica.
L’intento di Jessica, mamma americana trapiantata in Danimarca e sposata a un danese, e di Iben, psicoterapeuta danese, è quello di presentare in modo semplice e concreto un metodo accessibile, armonioso e solidale di vivere, nel rispetto reciproco e ricercando sempre quella essenziale intimità famigliare hygge.
L'intento dell'autore è di fornirci idee per uscire dalla crisi che il nostro Paese sta affrontando. Secondo Floris bisogna rimettere al centro gli insegnanti e responsabilizzare studenti e genitori.
Grazie alle storie di Russell, Clint e altri bambini, Mel Levine ci dimostra come sia importante diagnosticare le diversità, presentarle ai bambini così che possano imparare a studiare nel loro modo giusto. Parliamone con loro, presentiamo loro tutte le loro virtù e accompagniamoli passo passo a prendersi cura delle proprie performance scolastiche.
A detta di Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, che ne scrive la prefazione, questo libro è stato scritto «nell’intento di illustrare alcuni percorsi affettivi ed educativi del rapporto quotidiano tra genitori e figli, indaga tutti i canali della prassi comunicativa - verbale, non verbale e paraverbale - a dimostrazione del fatto che non solo sulle parole, ma anche sul sorriso, sulla postura, sullo sguardo, sui gesti, sul tono della voce si deve e si può lavorare per la riuscita di un’educazione sentimentale consapevole e radicante».
L’intento dell’autore è quello di dare “il metodo” di studio allo studente e al genitore che legge questo libro. Non è questione di memoria o di capacità straordinarie, è solo questione di metodo ci dice e tutta la prima parte del libro è dedicata alla sua presentazione. La seconda parte del libro entra nel dettaglio dell’applicazione del metodo di studio e delle tecniche di memoria per diversi temi: imparare un elenco, dei concetti, una lingua, un capitolo di una materia scolastica…
Con questo libro l’autore intende fornire ai genitori nuovi spunti per un approccio alla comunicazione quotidiana tra genitori e figli basata sull’utilizzo di efficaci tecniche di Programmazione Neurolinguistica.
A detta di Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, che ne scrive la prefazione, questo libro è stato scritto «nell’intento di illustrare alcuni percorsi affettivi ed educativi del rapporto quotidiano tra genitori e figli, indaga tutti i canali della prassi comunicativa - verbale, non verbale e paraverbale - a dimostrazione del fatto che non solo sulle parole, ma anche sul sorriso, sulla postura, sullo sguardo, sui gesti, sul tono della voce si deve e si può lavorare per la riuscita di un’educazione sentimentale consapevole e radicante».
L’intento dell’autore e dei suoi colleghi di Harvard è quello di «sperimentare forme di insegnamento e di valutazione più individualizzate» attraverso lo studio dell’applicazione della teoria delle intelligenze multiple sulla didattica, sull’apprendimento e sul rendimento scolastico.
L’autrice presenta in modo semplice ed esaustivo i pilastri della PNL, un approccio terapeutico che insegna nuovi modi di vedere e di gestire il modo in cui comunichiamo. Attraverso intuizioni, studi su casi specifici e consigli, l’autrice traccia il percorso che porterà le mamme e i papà a diventare più forti ed efficaci, a riconoscere schemi ricorrenti nel comportamento e nella comunicazione, a osservare e a ricevere i feedback e ad attuare infine quei cambiamenti necessari per portare un nuovo senso di sicurezza nel ruolo di genitore.
Comments 2
Buongiorno,
Sono Cristina e ho un bimbo che farà 5 anni a Ottobre
ho letto il suo libro e l’ho trovato molto utile…..anche se ci sono alcuni scogli che nella relazione con il mio bimbo non riesco ancora a superare…e avrei bisogno di qualche consiglio perché credo di averle provate tutte….
Il mio problema principale con lui è la pipì e la cacca…..dico il mio perché lui quando si sporca sembra non dargli il minimo peso….
Edo non ha problemi fisiologici, avverte correttamente lo stimolo anche perché durante il sonno notturno quando deve andare in bagno si alza regolarmente lasciando le mutandine perfettamente asciutte.
Invece, durante il giorno, quando è impegnato nelle sue cose, la musica cambia: sono pochissime le volte che lui mi chiama per andare in bagno e la maggior parte delle volte siamo noi a spronarlo per evacuare (con molte reticenze da parte sua che inizia una tiritera del tipo “noo!!! te lo dico ioo!! non ci devo andare!!!!” ed in realtà già si sta bagnando o sta trattenendo la cacca all’inverosimile…)oppure la maggior parte delle volte quando dice “mamma mi scappa la pipì o mamma cacca” si è già fatto la patacca sulle mutandine…
Cercherò di fare un breve excursus della storia di Edoardo.
Con l’imminente inserimento alla scuola dell’infanzia presi dall’ansia che Edo doveva essere “pulito” io e il mio compagno abbiamo fatto numerosi sbagli. Credo che l’abbiamo caricato di ansia facendogli vivere questa fase di cambiamento in maniera totalmente sbagliata…potessi tornare indietro me ne infischierei dei tempi “burocratici” e lascerei al bimbo i suoi tempi, però, ahimè, quel che è fatto é fatto e credo solo che ora posso mettere le pezze…
Dai due anni e mezzo, quindi, a partire dall’estate, oltre alla ricerca “dell’attrezzo” giusto (vasini, riduttori…..ne avevo almeno 2/3 di ognuno) si sono susseguite punizioni e rimproveri che credo abbiano sovrastato l’effetto dell’elogio e della gratificazione…
Con l’ingresso alla scuola pubblica il bimbo di tanto in tanto di sporcava….però devo dire che alla fine dell’anno mi era sembrato notevolmente migliorato cosa ancor più visibile con l’arrivo dell’estate e con la convivenza estiva con le cuginette maggiori perfettamente autonome.
Purtroppo da giugno 2014 tutti e tre (io, il mio compagno e Edoardo) stiamo vivendo in una fase di “cambiamento/ambientamento”….in breve: stiamo ristrutturando casa e per abbattere le spese dell’intervento ci siamo trasferiti dai miei genitori e di tanto in tanto si passano i week-end o le feste dai miei suoceri…in più Edoardo è stato spostato di scuola (fatto sul quale non ero concorde). Con la convivenza con i nonni la maggior parte delle regole e abitudini si sono perse, in più i miei genitori non sono particolarmente adattabili e pienamente convinti delle loro idee…… per quanto riguarda la nuova scuola il bambino non si è integrato nel gruppo classe(dal mio canto devo dire che le maestre sono state alquanto lavative anche perché avevano tutte le informazioni del caso..) fino a regredire sul piano comportamentale fino ad arrivare al morso verso gli altri e iniziava verso di se… A questo punto l’ho tolto dalla scuola e ho iniziato una serie di indagini presso il reparto di Neuropsichiatria della asl e immediatamente gli ho fatto fare una visita privatamente….per cui il bambino dal mese di novembre ha iniziato la logopedia per recuperare alcuni fonemi mancanti e per stimolare l’eloquio spontaneo (i miglioramenti in questo ambito sono stati notevoli: lui va con entusiasmo dalla sua terapista e con altrettanta passione mi chiede di fare i “compiti”)…abbiamo qualche problemino nel rispetto delle regole e nell’attenzione e nel riconoscere l’autorevolezza nelle figure adulte. Invece per quanto riguarda la scuola Edo è stato trasferito, dopo un primo tentativo fallito di reinserimento nella vecchia scuola, è stato iscritto in una scuola privata dove ora si trova bene, ma continuano le “defiance” e ogni tanto ci sono degli “scontri” con i suoi compagni di classe…
Nella pratica, sono in attesa di un trattamento riabilitativo logopedico e comportamentale……per ora vado avanti privatamente con la logopedia…
Per il mio problema, Edoardo pare essere integrato nella sua classe, in questa nuova scuola c’è molta tolleranza: se il bimbo si sporca lo cambiano senza alcun problema…noi invece una volta preso atto dell’errore abbiamo adottato diversi approcci: abbiamo ignorato e gratificato quando eseguiva il comportamento corretto…ora gli ho confezionato un cartellone in cui il bimbo attacca degli stickers ogniqualvolta va in bagno ed è perfettamente pulito …..ma dall’entusiasmo dell’inizio le cose con il tempo per lui scemano e sembra quasi che lui lo faccia di proposito a sporcarsi…boh.
Ora, se ai 2 anni e mezzo ero presa dall’ansia dell’ingresso alla scuola dell’infanzia ora, alla soglia dei 5 anni, mi sta assalendo il pensiero che mio figlio avrà problemi ad affrontare sia ciò che comporta l’impegno della scuola elementare (sia in termini di attenzione e di regole) e sia il rapporto con i suoi pari…
Sono aperta a qualsiasi consiglio…..
La ringrazio del tempo dedicatomi
Author
Ciao Cristina,
grazie intanto per avermi scritto del “tuo” visto che lo riferisci giustamente a te, problema.
Se fa 5 anni ad ottobre vuol dire che ne ha 4 e mezzo e che non andrà alle primarie, ho capito male?
Più che altro capisco che ci sono stati molti stravolgimenti nella sua vita ultimamente, che quando aveva modelli di bambine più grandi seguiva bene. E ora ho delle domande per voi: passate tempo con lui? Ne parlate serenamente senza farlo sentire in colpa o sbagliato?
Capisco che è quasi un anno che siete “in giro”… Sicura di iniziare indagini sulla questione? Non sarebbero forse un aggravante di attenzione? hai chiesto a tuo figlio – in momento calmo – se vuole, se pensi che gli sia utile, il perché pensa di fare così?
A tuo parere tuo figlio è un po’ sballottato? Lo sai che fino ai 5 anni l’enuresi diaurna o notturna non è considerata un problema, vero?
Hai un anno per ripristinare la vostra situazione famigliare e per lasciare che tuo figlio si controlli da solo. Io direi, alleggerisci il peso dell’errore, parlane con lui se ha delle idee sul perché o il da farsi, complimentati quando viene bene, sincera e affettuosa.
Fammi sapere innanzitutto cosa ne pensi e poi magari mi piacerebbe sapere dopo quest’estate come va…
Deb