Grande Fratello VIP e Intelligenza Emotiva

Grande Fratello Vip: Sophie Coregoni e Soleil Sorge stanno chiacchierando e, a un certo punto, Solei suggerisce a Sophie la partecipazione a un corso di intelligenza emotiva. Parliamone.

Cos’è l’intelligenza emotiva? Detta anche QE in contrapposizione, o a fianco e supporto del QI.

L'intelligenza emotiva è quella capacità di comprendere e gestire le proprie e le altrui emozioni. Le persone con un QE alto danno maggior prova di impegno nel lavoro. Ed è stato provato.

L’intelligenza emotiva è nell’empatia, cioè la capacità di capire, senza necessariamente abbracciare, i sentimenti altrui. Sai come quando hai una sfida relazionale, devi parlare a quella persona che non ti piace particolarmente. L’empatia serve a capirne le spinte emotive dietro possibili cattiverie, mosse che riterresti egoiste, meschine. L’empatia ti avvicina, ti fa comprendere - anche in casi difficili come questo - senza necessariamente apprezzare la persona di fronte a te.

L’intelligenza emotiva è nel pensiero laterale, cioè il cambio di “posizione” per orientarsi alle soluzioni, e quindi avere un’atteggiamento problem solver. Come quando continuAVI (e ne parliamo al passato) a guardare a un problema “di petto” come si dice, e poi, provi a guardarlo dal punto di vista di qualcun altro, oppure dall’alto, o da dietro, capovolto e, tac, trovi la, o le, tue soluzioni.

L’intelligenza emotiva è nell’osservazione, nell’auto-osservazione, consapevolezza, gestione emotiva… intelligente appunto.

Ma cos’è una buona gestione emotiva intelligente? È quando mi osservo & mi correggo, quando mi parlo in modo produttivo, quando mi coccolo e mi consolo con “mezzi” giusti (cioè non con quelle cose che poi diventano abitudini scomode, o peggio, dannose).

L’intelligenza emotiva porta a quell’idea di “indipendenza emotiva” che piace condividere a me, da situazioni, da persone, da meccanismi automatici. Quel POTERE che possiamo avere solo su di noi, su ciò che vediamo nel nostro futuro, anche fosse quello dell’ora a venire; su ciò che diciamo a noi stessi e - come ricorda Richard Bandler - sulle emozioni che voglio provare per la maggior parte del tempo: gioia, curiosità, leggerezza o soffocamento, colpa, delusione?

L’intelligenza emotiva sta anche - e soprattutto - in come ti parli: devi o vuoi? Ma o E… ? Vuoi fare quella cosa Ma… Oppure vuoi fare quella cosa E…? Le due frasi, con la congiunzione E, si uniscono equamente. Con il “ma”, la seconda esclude la prima, come insegna Bernard Roth della d.school a Stanford.

L’intelligenza emotiva è anche resilienza, considerazione del fallimento come parte del percorso e - se finora hai vissuto a volte a metà - non è detto che debba continuare. E il consiglio di Soleil a Sophie nella Casa mi pare proprio un ottimo consiglio!