In questo articolo e con tre podcast audio, ti propongo strumenti di Indipendenza Emotiva spiegati a mia figlia. Tutto ciò che ho scritto e spiegato nel libro I segreti dell’Indipendenza Emotiva cerco quotidianamente di spiegarlo alle mie figlie in modo semplificato. Qui riporto tre concetti in tre audio per darti un esempio di come ogni giorno possiamo insegnare ai nostri figli l’indipendenza emotiva, semplicemente ed efficacemente.
1 Nel primo audio ti parlo di mia figlia Emma che ha fatto una cosa “sbagliata”a suo giudizio. Ha visto la mia reazione e – anche se io distinguo sempre le bambine dalle loro azioni – lei mi ha detto che nella sua mente (il dialogo interno) una vocina interna le ha detto di essere una stupida. Allarme!
Ecco come ho presentato a mia figlia di 7 anni il suo dialogo interno:
«Vedi amore, questa vocina interiore rappresenta la nostra voglia di migliorare. A volte rappresenta la paura di sbagliare o di far male a delle persone care… A volte è esagerata e bisogna frenarla prima che vada oltre… » «Se poi si mette ad offenderci, bisogna risponderle così: “Ehi tipa! Ehi voce! Ho capito sai, so di aver sbagliato. Ora per favore però non offendere e non esagerare e io penserò a correggermi.”»ASCOLTA QUI IL PODCAST
2 Nel secondo audio tratto l’Indipendenza Emotiva spiegata a mia figlia rivolgendomi alle emozioni. Noi non siamo le nostre emozionie le nostre emozioni non sono noi. Le emozioni sono un mezzo di interpretazione e comunicazione, punto. Noi non siamo il nostro dialogo interno, non siamo le nostre emozioni, non siamo le reazioni che abbiamo in società, non siamo le marachelle. Non siamo tutto questo e siamo tutto questo e oltre.
Ecco come spiego tutto questo alle mie figlie:
«Le emozioni ci servono per capire il mondo e per farci capire dal mondo. Se vedo una cosa che mi fa vergognare, è una mia reazione a ciò che accade. Se sono arrabbiata e un giorno lo mostro al mondo in un certo modo, la prossima volta potrò adottare un altro modo per mostrarlo al mondo.»
«La rabbia posso farla sparire come quando le lampade che cambiano colore passano dal giallo al rosa e poi dal verde all’azzurro. Oppure posso farla sparire immaginando un vulcano che sputa bolle di sapone…»
…e qui scatta la risata!
ASCOLTA QUI IL PODCAST
3 Nel terzo audio parlo dell’Indipendenza Emotiva spiegata a mia figlia concentrandomi sulle emozioni e la responsabilità di chi le prova. Se la figlia torna a casa e dice «Mamma, Romina è arrabbiata se faccio questo…»oppure se il figlio torna a casa e dice «Papà, Romeo è triste perché io non voglio fare questo…» succede un qualcosa di importante: il bambino capisce che le proprie azioni influenzano l’umore altrui.
Questo accade anche al contrario, le azioni degli altri influenzano il nostro umore. Ma è giusto? È così che deve essere? No!
Il lato positivo di questo è che se noi siamo educato, generosi e rispettosi, possiamo influenzare in positivo l’umore di persone a noi vicine. Il lato negativo è che brutte emozioni potranno innescare brutte reazioni.
Quindi se la “Romina” dell’esempio precedente è arrabbiata, le passerà solamente quando lei – Romina – lo deciderà. Non sta alle sue amiche risolvere lo stato emotivo di Romina.
Quindi, se mia figlia torna a casa e mi presenta un caso simile, appurato il fatto che non abbia fatto nulla di male per ledere alla tranquillità fisica o emotiva dell’amica, io sosterrò la posizione del “non sta a te risolvere le emozioni delle tue amiche”.
«Se la tua amica è arrabbiata con te perché in questo momento tu non vuoi giocare con lei, non è tuo il problema. È suo e solo lei potrà risolverselo.»
«Anzi, è tua responsabilità di amica non intervenire e lasciare che lei impari da sola a calmarsi. È un regalo prezioso che le fai, quello di imparare a gestirsi il proprio cuoricino da sola.»
ASCOLTA QUI IL PODCAST
L’umore altrui non dipende da noi e non è nostra responsabilità gestirlo! L’Indipendenza Emotiva spiegata a mia figlia e raccontata in questo articolo ti ha presentato dei modi semplici per spiegare l’utilità del dialogo interno, il ruolo delle emozioni e la responsabilità di chi le prova.

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Comments 1
Sono d’accordo fino a un certo punto! Ci sono dei casi in cui uno agisce e fa qualcosa di brutto o di bello per l’altro e questo influenza il suo stato emotivo! Altre volte, invece, siamo a posto con la coscienza, e allora la variazione di umore di chi ci è di fronte rimane un vissuto personale che, come dici tu, uno deve risolversi.