Fate quello che dico ma non fate quello che faccio... No no no! Non è così che si fa a insegnare le regole ai bambini. Se ci tieni a vedere tuo figlio che si lava i denti ogni sera, fatti vedere farlo.
1Fate quello che dico ma non fate quello che faccio... No no no! Non è così che si fa a insegnare le regole ai bambini. Se ci tieni a vedere tuo figlio che si lava i denti ogni sera, fatti vedere farlo. Se vuoi che parli a bassa voce, non puoi urlare (se non - al massimo - alzare la voce per attirare l'attenzione, quelle due volte a giorno!).
Se vuoi che metta i panni sporchi nel cesto, tu devi farlo per primo. ... e se siete una coppia bilingue e volete che vostro figlio, parli le lingue di entrambi i genitori, DOVETE parlare ciascuno la propria lingua! Quindi il motto dovrebbe essere: Se voglio che fai cose giuste, le faccio prima io.
Gli educatori moderni suggeriscono - giustamente - di parlare di meno e mostrare di più. In pratica, non importa tanto cosa diciamo ai nostri bambini, importa cosa facciamo con loro e per loro. E questo, tutto sommato, è un gran bene, perché il nostro atteggiamento coerente e amorevole, ci farà perdonare quelle volte in cui ci lamentiamo, diciamo quella cosa fuori posto o alziamo la voce esasperati.
2 Se vogliamo insegnare regole ai bambini, DOBBIAMO assolutamente imparare come chiedere loro le cose. In inglese si chiama prompt, tradotto "spingere". Vogliamo che i nostri figli rimettano in ordine i giochi? È fattibile? Cioè, hanno dai tre anni in su (anche prima per alcuni)? Bene, come lo chiediamo. Innanzitutto, niente sarcasmo, niente giri di parole o vaghezza. Per fare una corretta richiesta, nel mio libro Il linguaggio emotivo dei bambini condivido il metodo della Yale University. Niente di trascendentale naturalmente, anzi, piuttosto semplice e naturale.
Ci vogliono i seguenti ingredienti:
- cortesia
- azione in positivo
- specificità dell'azione
- richiesta affermativa (non una domanda, per intenderci).
In pratica, nel libro e nella formazione Figli Felici (tra corso e online) trovi diversi esempi e pratiche per esercitarsi, vediamo il caso dei giochi da sistemare. Se voglio che mia figlia grande metta via le palline della casetta-gioco, dico qualcosa del genere: Per favore Emma, adesso che hai finito di giorare, metti a posto tutte le palline in giro per casa, quelle in bagno, quelle in corridoio e quelle in cucina. Tutte dentro la casetta per bene. Poi, quando hai finito, vieni a dirmelo che ti batto un cinque. È cortese, diretta, specifica, in positivo.
La regola sottostante a questa richiesta/prompt è che i giochi si rimettono in ordine. La mia regola in casa è che "Non si inizia un gioco se non si è messo via quello di prima". Certo, non è sempre rispettata.. ma pazienza, non è una cosa "vitale" su cui insistere sempre.
3Per continuare la nostra lista di punti per come insegnare le regole ai bambini, e farle rispettare: eccone una a favore dell'armonia casalinga: poche regole ma buone. Eh, sì. Le regole in casa non possono essere troppe, e mai più di due insieme. Non esageriamo! È veramente importante che prima di alzarsi da tavola chiedano il permesso? Magari possiamo suggerirlo certe volte ma poi possiamo essere flessibili, no? Le regole per me importanti riguardano piuttosto la collaborazione, niente violenza, ascoltare quando uno parla... Cose così, per il resto i dentini anche se ce li dimentichiamo una sera non succede nulla. Se non mettono via le scarpe, mi trattengo dall'interrompere la loro attività per fargliele mettere a posto. A volte lo faccio io, a volte aspetto che loro si trovino sul luogo del delitto per chiedere loro (con la tecnica del prompt) di farlo.
4Ultima osservazione di questo post sulle regole per i bambini, è il rispettare i loro tempi. Sia in termini di crescita, cioè non posso chiedere a un bambino di due anni di mettere via i suoi giochi... Potrebbe farlo con più chances all'asilo nido, perché è un gioco da fare tra tutti i bimbi. Ma a casa, da solo, con la mamma che aspetta e gli respira sul collo, sospetto che il bimbo se ne esca con un secco "No!". Questo rispetto della loro crescita vale anche per le aspettative sociali. Non posso aspettarmi che al supermercano si comporti sempre bene, a meno che - come suggerisco nel mio libro Il linguaggio emotivo dei bambini, non si rispettino certe previse indicazioni preliminari.
E poi rispettiamo le loro attività. Cioè... stanno disegnando, leggendo un libro, lavandosi le manine (per la sesta volta, perché è un gioco)? Stanno facendo un loro gioco qualsiasi? ASPETTIAMO che finiscano. Capiranno così il rispetto per le attività e il tempo altrui. Non solo, lasciamo che sviluppino creatività, concentrazione e organizzazione. Insomma, interrompere la loro creatività e indipendenza solo per far rispettare una banale regola casalinga, ritengo sia controproducente a lungo andare, per loro come persone e per la loro autonomia.
P.s. Ultimissima, ma non meno importante, è la trasformazione delle regole in divertimento. Canta una canzoncina, fai una rima, rimanda a personaggi di cartoni animati o libri per fare la cosa giusta.
Articoli più visti
Ecco i 9 articoli più visti del blog di Debora Conti nella categoria "Figli Felici". Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL riconosciuta a livello internazionale e Coach professionista dal 2006 in Italia.
In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori. Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL a livello internazionale e Coach professionista. È dottoressa in lingue e in psicologia e ha conseguito diversi master. Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico solo ciò che trova utile. In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori. Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Nan Coosemans, Quello che i ragazzi non dicono, Sperling e Kupfer
Marcello Bernardi, Ascoltare i bambini, Fabbri editore
John Gottman, Intelligenza emotiva per un figlio, Bur, trad. A. Di Gregorio, B. Lotti
Jessica Alexander, Iben Sandahl, Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni, Newton, trad. F. Gianotti Tabarin
Matteo Salvo, Studiare è un gioco da ragazzi, Gribaudo
Michele De Santis, PNL per genitori, Area 51 Publishing
Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Alan Kazdin, Il figlio ribelle, DeAgostini, trad. I. Spreafico
Eva Millet, Felici e imperfetti – Come smettere di fare gli ipergenitori, Longanesi, C. Marseguerra
Piero Ferrucci, I bambini ci insegnano, Mondadori
Anna Oliverio Ferraris, Sopravvivere con un adolescente in casa, Bur
Scopri i riassunti di libri di crescita personale, consigliati da Debora, concetti chiave di comunicazione e psicologia online, consigli utili per la relazione di coppia, guide best seller per la genitorialità e riassunti online sullo sviluppo personale che sono stati aggiunti in Disiato.com nella categoria Genitorialità! Piero Ferrucci, I bambini ci insegnano, Mondadori
Matteo Salvo, Studiare è un gioco da ragazzi, Gribaudo
Daniel J. Siegel, Tina Payne Bryson, La sfida della disciplina, Raffaello Cortina Editore, Trad. C. Marchetti
Howard Gardner, Educazione e Sviluppo della mente, Centro Studi Erickson, trad. G. Lo Iacono
Seguimi su Instagram
In questo libro l’autrice si rivolge ai genitori con tante lettere scritte da adolescenti con i quali è entrata in contatto. L’intento è proprio quello di dare voce ai ragazzi che a volte non vengono ascoltati, a volte capiti o interpellati. Nan Coosemans aiuta il genitore a capire meglio e ad agire con suggerimenti mirati.
L’autore intende fornire consigli e riflessioni sul mondo dei bambini, da zero a sei anni, rispondendo a tutte le perplessità e dubbi che i genitori si pongono nell’affrontare il delicato mestiere di genitori; osservazione, ascolto e rispetto sono la base del rapporto genitori – figli.
Aiutare i genitori di oggi a diventare “genitori-allenatori”, coltivando empatia e ascolto. Inoltre, Gottman si rivolge ai genitori come coppia e dedica gli ultimi due capitoli al ruolo del padre.
L’intento di Jessica, mamma americana trapiantata in Danimarca e sposata a un danese, e di Iben, psicoterapeuta danese, è quello di presentare in modo semplice e concreto un metodo accessibile, armonioso e solidale di vivere, nel rispetto reciproco e ricercando sempre quella essenziale intimità famigliare hygge.
L’intento dell’autore è quello di dare “il metodo” di studio allo studente e al genitore che legge questo libro. Non è questione di memoria o di capacità straordinarie, è solo questione di metodo ci dice e tutta la prima parte del libro è dedicata alla sua presentazione. La seconda parte del libro entra nel dettaglio dell’applicazione del metodo di studio e delle tecniche di memoriaper diversi temi: imparare un elenco, dei concetti, una lingua, un capitolo di una materia scolastica…
Con questo libro l’autore intende fornire ai genitori nuovi spunti per un approccio alla comunicazione quotidiana tra genitori e figli basata sull’utilizzo di efficaci tecniche di Programmazione Neurolinguistica.
L’autore presenta il suo metodo e cura l’aspetto scientifico di ciò che propone ai genitori. Insiste sull’illogicità di certe punizioni e propone semplici metodi pratici per promuovere la giusta condotta. Perché, dice, partendo dalla giusta condotta i rapporti si risanano e gli equilibri in famiglia ritornano.
L'intento dell'autrice è quello di metterci in guardia dall'ipergenitorialità, un modello nato con i millennials americani e che si sta diffondendo anche in Europa generando ragazzi insicuri, ansiosi, dipendenti e impazienti. Nella prima parte del libro l'autrice ci parla dall'ipergenitorialità, mentre nella seconda parte si dedica all'undergenitorialità.
Piero Ferrucci è un padre e uno psicologo alle prese con una nuova realtà: due figli piccoli da crescere. Da quando ci sono Emilio e Jonathan, la sua vita è cambiata: pochi momenti per sé, tutti gli altri scanditi da pannolini da cambiare e favole da raccontare. In questo «continuo terremoto» che è diventata la sua nuova esistenza, osserva se stesso e si sente cambiato. I figli, infatti, ci cambiano. In meglio – sostiene l’autore – se saremo in grado di avvicinarci alla loro chiave di lettura del mondo e, attraverso loro, comprendere meglio la vita e noi stessi. Questo è un libro per dire ai genitori che il loro impegno «non è solo una fatica ma anche un’avventura spirituale».
L’intento è quello di preparare i genitori all’adolescenza. L’autrice tocca tematiche importanti e difficili come la sessualità, l’uso di droghe, la percezione del corpo che cambia, l’accettazione e l’aggressività dei figli da interpretare nel modo giusto.
Piero Ferrucci è un padre e uno psicologo alle prese con una nuova realtà: due figli piccoli da crescere. Da quando ci sono Emilio e Jonathan, la sua vita è cambiata: pochi momenti per sé, tutti gli altri scanditi da pannolini da cambiare e favole da raccontare. In questo «continuo terremoto» che è diventata la sua nuova esistenza, osserva se stesso e si sente cambiato. I figli, infatti, ci cambiano. In meglio – sostiene l’autore – se saremo in grado di avvicinarci alla loro chiave di lettura del mondo e, attraverso loro, comprendere meglio la vita e noi stessi. Questo è un libro per dire ai genitori che il loro impegno «non è solo una fatica ma anche un’avventura spirituale».
L’intento dell’autore è quello di dare “il metodo” di studio allo studente e al genitore che legge questo libro. Non è questione di memoria o di capacità straordinarie, è solo questione di metodo ci dice e tutta la prima parte del libro è dedicata alla sua presentazione. La seconda parte del libro entra nel dettaglio dell’applicazione del metodo di studio e delle tecniche di memoria per diversi temi: imparare un elenco, dei concetti, una lingua, un capitolo di una materia scolastica…
I due autori mostrano una via rispettosa all’educazione, distinguono la differenza tra punizioni e la disciplina, insegnano a connettersi prima di educare e di scoprire sempre il perché emotivo e un insegnamento che accompagni la correzione. Per tutto il libro il concetto di disciplina è spiegato e mostrato con molti esempi a fumetti, semplici ed esplicativi.
L’intento dell’autore e dei suoi colleghi di Harvard è quello di «sperimentare forme di insegnamento e di valutazione più individualizzate» attraverso lo studio dell’applicazione della teoria delle intelligenze multiple sulla didattica, sull’apprendimento e sul rendimento scolastico.