Per alcuni (non tanti a dire il vero e per fortuna!) genitori dare punizioni è il loro modo di reagire a pasticci dei figli: hai rotto il bicchiere quando ti avevo avvisato, vai in punizione. Hai preso un brutto voto, vai in punizione. Hai risposto male, vai in punizione. E così via.
In questo articolo voglio parlarti di tre falsi miti delle punizioni e di cosa poter fare al loro posto. Ti va? Seguimi allora nell'articolo.
Mito N° 1
La punizione insegna
Ahimè, sono dispiaciuta ma questo è assolutamente falso. La punizione intimidisce e tiene a bada nel breve termine. Le punizioni reprimono, controllano MA non insegnano nulla. La punizione blocca un comportamento nel breve termine. Così, se punisci tuo figlio perché urla al fratello non gli stai insegnando come parlare pacificamente e in modo propositivo. Non gli insegni un'abilità socialmente utile. Reprimi solamente (e a breve termine) un comportamento da non replicare.
Piuttosto che negare un comportamento allora, chiedigli cosa potrebbe fare per...? Coinvolgilo nel vedere possibilità e non essere solo "quello che nega e tarpa le ali". Non te lo dicono adesso ma da giovani adolescenti potrebbero rimproverartelo! Non negare ciò che non possono fare, proponi o chiedi per cercare altri modi per fare quella cosa, per farne un'altra, per occupare il momento presente insieme...
Mito N° 2
Più intensa o lunga è la punizione, più efficace è.
Ahahahah, assolutamente no. Le punizioni lunghe si dimenticano, si confondono. Sono difficili da mantenere, puzzano di incoerenza del genitore. «Ti tolgo i giardinetti, la play, la televisione e il calcetto». Poi però c'è un torneo e quindi a calcetto ci andrà domani, c'è una bella giornata e tu vuoi star fuori a chiacchierare con le altre mamme e allora ai giardinetti ci andate... Dove sta la coerenza della punizione? Cosa ha imparato il figlio? Che mamma dice e non mantiene.
Attenzione c'è una ripercussione ancora più grave: se la punizione è lunga, alla fine si dissocia dal fatto e si associa a chi la impartisce. Alla fine quindi, con una punizione lunga, il bambino si scorderà perché gli è stata data e si ricorderà solo che mamma o papà puniscono sempre. Eh, sì, certo perché a quell'età o è "sempre" o è "mai" e se li punisci due settimane di fila, per loro è "sempre".
Mito N° 3
Spiegare con una bella e lunga ramanzina insegna il comportamento corretto.
Qui meglio, almeno si cerca di spiegare, di far capire. Ma siamo veramente sicuri che i bambini siano disposti ad ascoltarci dopo che li abbiamo sgridati e fatti arrabbiare? Dopo che abbiamo impedito loro di far rimbalzare la pallina da tennis sui muri della cucina? Dopo che abbiamo urlato perché non spegnevano la televisione al terzo richiamo? Dopo che già non ci hanno ascoltato per fare i compiti?
La ramanzina, paternale, pippone o come lo vuoi chiamare non serve a nulla se fatto sul momento. Ai genitori di Figli Felici io dico che non serve a nulla se fatto a "caldo". Serve se fatto a freddo, cioè in tranquillità e serenità. Magari in un ambiente diverso da quello della sfuriata o del fattaccio.
Parlate insieme mentre fate due passi, mentre vi lavate i denti in bagno, prima di raccontare una storia la sera... Spiegare è utilissimo, ma non per cambiare un comportamento e men che meno quando il loro cervello e in preda a forti emozioni di rifiuto... nei nostri confronti.

In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Figli Felici, include 3 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Figli Felici” e vuole aiutare il/i genitore/i a relazionarsi meglio con i figli per guidarli a livello comportamentale, nella gestione ed esplorazione delle emozioni, nel relazionarsi in famiglia e fuori. Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL a livello internazionale e Coach professionista. È dottoressa in lingue e in psicologia e ha conseguito diversi master. Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico solo ciò che trova utile.
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T. Berry Brazelton e Joshua D. Sparrow, Il tuo bambino e… la disciplina, Raffaello Cortina Editore, trad. C. Marchetti
Giuliana Ukmar, Se mi vuoi bene dimmi di no, Franco Angeli
Nan Coosemans, Quello che i ragazzi non dicono, Sperling e Kupfer
Steve Biddulph, Il segreto dei bambini felici, TEA, trad. A. Zabini
Jessica Alexander, Iben Sandahl, Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni, Newton, trad. F. Gianotti Tabarin
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Vittorino Andreoli, Lettera a un insegnante, Rizzoli
Janet Lansbury, No bad kids, JLML Press
Eduard Estivill, Dormi bambino dormi, Feltrinelli, trad. G. Denis
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Paola Santagostino, Come crescere un bambino sicuro di sé, Edizioni Red
Judy Bartkowiak , PNL per le mamme e i papà, Alessio Roberti ed., trad. G. Fort
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L’autore intende fornire consigli e riflessioni sul mondo dei bambini, da zero a sei anni, rispondendo a tutte le perplessità e dubbi che i genitori si pongono nell’affrontare il delicato mestiere di genitori; osservazione, ascolto e rispetto sono la base del rapporto genitori – figli.
L'intento degli autori è quello di mostrare una facile via per adottare la disciplina sin dai primi mesi di nascita dei nostri figli. Grazie all'introduzione della disciplina come guida naturale del neonato che sperimenta il mondo attorno a sé, la disciplina diventa uno strumento presto compreso e presto adottato dal bambino stesso.
L’autrice vuole aiutare e guidare i genitori (e quanti si occupano di educazione dei bambini) a vivere al meglio il loro ruolo e a riappropriarsi con impegno del loro valore educativo per la crescita armoniosa dei figli.
In questo libro l’autrice si rivolge ai genitori con tante lettere scritte da adolescenti con i quali è entrata in contatto. L’intento è proprio quello di dare voce ai ragazzi che a volte non vengono ascoltati, a volte capiti o interpellati. Nan Coosemans aiuta il genitore a capire meglio e ad agire con suggerimenti mirati.
Questo libro è stato letto da migliaia di genitori e tradotto in diverse lingue. L’autore vuole accompagnare i lettori genitori in modo molto pratico e chiaro su come gestire l’educazione dei figli nei vari aspetti: mostra cosa non fare e poi cosa fare e perché. Lo fa con fumetti simpatici che invogliano alla lettura e con esempi semplici esplicativi.
L’intento di Jessica, mamma americana trapiantata in Danimarca e sposata a un danese, e di Iben, psicoterapeuta danese, è quello di presentare in modo semplice e concreto un metodo accessibile, armonioso e solidale di vivere, nel rispetto reciproco e ricercando sempre quella essenziale intimità famigliare hygge.
L’autrice pone a latere il suo know-how di Life Coach e confessa che, da madre, si sia trovata agli inizi impreparata, ecco perché ha approfondito gli studi con la Positive Discipline e lo Yale Parenting Method. In questo libro vuole aiutare i neo-genitori da 0 a 5 anni ad affrontare i grandi cambiamenti che un bambino porta con sé: aiutarli a conoscere e a gestire le sue emozioni, capire e comprendere perché il suo cervello è così diverso da quello degli adulti e adeguare comportamenti e parole di conseguenza.
L'intento dell'autore è quello di rivalutare il ruolo dell’insegnante che è un mestiere fondamentale per una società che si vuol ritenere civilmente avanzata portando i giovani all’interno del vasto mondo.
L'intento di Janet Lansbury è quello di mettersi alla pari di altri genitori. Ex attrice e modella, ha sempre desiderato essere mamma e poi si è trovata totalmente spiazzata. Solo dopo essersi formata con Magda Gerber, ha capito che prima si dà amore, attenzione e cura al bambino e poi – solo poi – ci si potrà permettere di lasciarlo giocare tranquillamente da solo, e si potrà tirare finalmente un sospiro di sollievo.
L’autore intende offrire indicazioni pratiche e utili ai genitori che desiderano insegnare a dormire ai propri figli. Il metodo presentato è stato sperimentato con più di tremila bambini con disturbi del sonno, e per quanto possa sembrare difficile e faticoso applicarlo, il successo è garantito.
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L’autrice intende fornire spiegazioni sul valore dell’educazione nell’infanzia come base per la costruzione di una personalità sicura e di una buona autostima. Descrive e fornisce consigli su quali comportamenti e modi di rivolgersi ai bambini contribuiscano alla costruzione di una immagine di sé positiva.
L’autrice presenta in modo semplice ed esaustivo i pilastri della PNL, un approccio terapeutico che insegna nuovi modi di vedere e di gestire il modo in cui comunichiamo. Attraverso intuizioni, studi su casi specifici e consigli, l’autrice traccia il percorso che porterà le mamme e i papà a diventare più forti ed efficaci, a riconoscere schemi ricorrenti nel comportamento e nella comunicazione, a osservare e a ricevere i feedback e ad attuare infine quei cambiamenti necessari per portare un nuovo senso di sicurezza nel ruolo di genitore.
Comments 2
Ciao Debora,
ti seguo da anni..
Bello l’articolo sulle punizioni. Io ho un bimbo di due anni e mezzo ed una di sette.
Il piccolo tende a far male alla sorella, a lanciargli le cose a morderla.
Posso capire la sua gelosia anche se dovrebbe essere più gelosa la sorella visto che spesso le dico di portare pazienza nei confronti del fratello piccolo.
Quando proprio lui esagera lo faccio star seduto un momentino come punizione, come castigo.
Cosa ne dici?
A volte va meglio, altre dopo poco ricomincia.. ho provato più volte a parlargli, anche quando è in castigo, anche quando siamo da soli..
Grazie per la tua attenzione.
Author
Ciao Laura e grazie 🙂 No, di per sé la tecnica del time out è efficace se però usata un paio di volte a settimana e non di più, cioè se mantenuta “speciale” e non di routine. A 2 anni e mezzo va bene per calmarlo ma non per insegnargli cosa fare. Per insegnare al piccolo come comportarsi con la grande potresti dirgli che con le mani si fanno le carezze, mostrare che le cose si danno in mano e poi farglielo fare. Insomma, i role play + complimento quando lo fa sia su richiesta sia spontaneamente in futuro. Poche urla ma un bel “no” secco. Non si scherza. E imparzialità in generale in casa.
Buona crescita,
Deb