Martina mi ha fatto una domanda che vorrei isolare in un unico articolo perché credo molto utile a tanti lettori. Perché dovrei avanzare nel piatto e perché dovrei mangiare lentamente?
Martina mi chiede se è veramente utile seguire 2 delle 7 mosse: Buonasera Debora, ho cominciato a usare le 7 mosse, ma 2 per me sono “complicate” mangio troppo veloce, abitudine consolidata nel tempo per motivi di orario, e quella di lasciare avanzare qualcosa nel piatto, sono stata abituata a finire tutto, non sarebbe lo stesso metterne una cucchiaiata in meno nel piatto?, grazie
E la mia risposta è stata: Ciao Martina, dunque, sono mosse utili per ritornare a delegare allo stomaco i suoi giusti compiti: quelli di gestire la fame e il nutrimento.
Per tempistiche veloci potresti bypassare il posare la forchetta – anche se masticare mi pare un’azione fondamentale – come fanno alcuni magri naturalmente che mangiano un po’ veloce ma sentono chiaramente il senso di sazietà dello stomaco e conoscono il loro corpo e perciò si fermano comunque, anche avendo finito di mangiare prima dei classici 20 minuti.
E comunque tutti lo facciamo quando mangiamo un panino per esempio, finito il panino non resta che aspettare e sentire il senso di sazietà che arriva.
Per il fatto di avanzare anziché fare porzioni più piccole è una questione più mentale (di liberazione) che quantitativa. La tua mente deve imparare che è permesso avanzare e rimettere in frigo, che si può fare, che è legittimo. Arrivata a questo potrai anche ridurre le porzioni.
Un abbraccio Deb
Le mosse su cui Martina vuole indagare sono importanti per ritornare a mangiare per fame e gusto, tutte le mosse sono state pensate per questo:
- Mangiare "lentamente", cioè senza far diventare fredda la porzione ma masticando normalmente, permette di assaporare, godere e percepire meglio il senso di sazietà che proviene dallo stomaco. Tutto qui 🙂
- Per quanto riguarda l'avanzare nel piatto, che sia chiaro non significa buttare, è una mossa "a scadenza" come dico io, cioè serve fintanto che la mente non impara a sentirsi di nuovo libera di scegliere. Libera di avanzare se lo stomaco glielo dice, libera di ascoltare lo stomaco, libera di rimettere via in frigo. Bisogna lasciare che la propria mente inconscia impari di nuovo che le è permesso avanzare, che si può fare, anzie che è giusto farlo.
Buone mosse a tutti.

In coaching con Debora » Il Percorso individuale di Giusto Peso Per Sempre, include 5 ore (suddivisibili), scambio email illimitato, compiti mentali da eseguire, la Formazione Online “Giusto Peso Per Sempre” e accompagna il/la cliente verso la costruzione della persona Magra Naturalmente che vuole essere per sempre. Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL a livello internazionale e Coach professionista. È dottoressa in lingue e in psicologia e ha conseguito diversi master. Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico solo ciò che trova utile.
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Deepak Chopra, Rudolph E. Tanzi, Super Brain, Sperling & Kupfer, trad. T. Franzosi
Raffaele Morelli, Solo la mente può bruciare i grassi, Mondadori
Raffaella Oppimitti, Gianfranco Trapani, Sono celiaco, non malato!, Red Edizioni
Masaru Emoto, Il miracolo dell’acqua, Il punto d’incontro, trad. G. Agnoloni
Martin Castrogiovanni, Raggiungi la tua meta, Sperling & Kupfer
Gabriele Savino, Oltre le diete, Uno Editori
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Frédéric Gros, Andare a piedi – Filosofia del camminare, Garzanti, Trad. F. Bruno
Carlo Bocchialini, Niente paura, manuale pratico di difesa per tutte le donne (e per gli uomini che vogliono difenderle), SEM
Giovanni Jervis, La depressione, Il Mulino
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Giancarlo Fornei, Come allenare la mente a vincere nello sport. 7 step base per allenare la tua mente a vincere, Youcanprint
Deepak Chopra, Rudolph E. Tanzi, Super Brain, Sperling & Kupfer, trad. T. Franzosi
Franco Berrino, Daniel Lumera, La via della leggerezza, Mondadori
Dal 2006 Giusto Peso Per Sempre è il metodo per dimagrire SENZA DIETA facilmente per SEMPRE
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Gli autori vogliono aiutare i lettori a usare il cervello al meglio e non essere usati da lui. Il potenziale di questo “universo in miniatura” è ancora troppo poco sfruttato e il libro mostra come ottenere un super cervello accostando la ricerca scientifica alle suggestioni della spiritualità.
Ingrassiamo - sostiene l'autore - perchè abbiamo dimenticato noi stessi e messo a tacere sotto una spessa coltre di doveri e di responsabilità l'essenza del nostro essere, i nostri desideri, le nostre emozioni, la nostra interiorità e unicità. Il grasso è una zavorra che ci impedisce di vedere la magia che è in ognuno di noi; dimagrire è una "rivoluzione" dove «non c'è da cambiare vita ma semplicemente va cambiato il modo di vedere se stessi e la vita».
Gianfranco Trapani, Medico specialista in pediatra, con perfezionamento in scienza dell'alimentazione. Svolge attività di consulenza didattica presso l'Università statale di Milano, Cattedra di Terapia Medica e Medicina Termale, Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica e Biotecnologie di Medicina Naturali. Direttore didattico della SMB Italia (Scuola Superiore di Bioterapie). È autore di vari best seller e di numerosi altri libri, molti dei quali tradotti all’estero.
In questa ulteriore opera, Masaru Emoto condivide nuove fotografie di cristalli di acqua esposti alle parole e ci racconta del potere della risonanza e della vibrazione dell’energia e delle parole che la esprimono. Un messaggio di speranza e crescita è mantenuto lungo tutto il libro in cui l’autore condivide dritte per applicare concetti quali “amore e gratitudine” nel quotidiano, non solo attraverso l’acqua.
L’intento dell’autore, che ha scoperto di essere celiaco nel 2011, è quello di raccontare la sua storia e, tra aneddoti e curiosità, parlare della celiachia con voce onesta e sincera: come ha reagito, come la gestisce, quali sono le sue ricette preferite e come eseguirle.
L'intento dell'autore è quello di aiutare le persone a liberarsi per sempre dalle diete e mantenere in serenità il proprio peso forma, senza essere schiave della bilancia e delle calorie da calcolare nel piatto. Nel libro promuove l’idea di accettarsi e amarsi per chi si è, mantenendo la volontà di migliorare costantemente la qualità della propria vita.
Gianfranco Trapani, Medico specialista in pediatra, con perfezionamento in scienza dell'alimentazione. Svolge attività di consulenza didattica presso l'Università statale di Milano, Cattedra di Terapia Medica e Medicina Termale, Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica e Biotecnologie di Medicina Naturali. Direttore didattico della SMB Italia (Scuola Superiore di Bioterapie). È autore di vari best seller e di numerosi altri libri, molti dei quali tradotti all’estero.
L’intento di questo libro è quello di presentare i molteplici vantaggi del camminare da un punto di vista emotivo, sociale, creativo e pratico. Partendo dalla storia di famosi camminatori come Nietzsche, Rimbaud, Rousseau e altri, il docente camminatore ci delizia e ci fa decisamente venire voglia di… camminare.
L’intento dell’autore è quello di preparare la lettrice (o il lettore) a prepararsi ad eventuali attacchi. La miglior difesa è la prevenzione e nel libro, con molti esempi veri, l’autore prepara ai guai che possono arrivare per la strada.
L’autore intende fare il punto sulle conoscenze più consolidate sulla depressione e le terapie farmacologiche e psicoterapiche più efficaci. Descrive casi clinici per descrivere il vissuto delle persone che soffrono di questo male.
L'intento dell'autore è di condividere tecniche di “pronto intervento” emotivo, tecniche tutte scientificamente fondate e che possono essere autosomministrate, proprio come i rimedi di automedicazione. Possono anche essere spiegate ai figli e portate con sé nel futuro come un kit sempre pronto per aiutarsi e aiutare.
L’intento è quello di dare al lettore uno strumento composto da sette step per imparare a capire cosa influenza il proprio stato d'animo, per poter utilizzare le tecniche di visualizzazione a proprio vantaggio, per nutrire la mente inconscia mentre si dorme, ecc. Tutto questo ha come obiettivo quello di allenare la propria mente ad essere vincente nelle competizioni sportive.
Gli autori vogliono aiutare i lettori a usare il cervello al meglio e non essere usati da lui. Il potenziale di questo “universo in miniatura” è ancora troppo poco sfruttato e il libro mostra come ottenere un super cervello accostando la ricerca scientifica alle suggestioni della spiritualità.
L'intento degli autori è quello di sensibilizzare i lettori sul concetto di leggerezza, intesa non solo come peso corporeo e massa grassa, ma come una condizione esistenziale, che coinvolge mente, cuore e spirito. La leggerezza di chi sa vivere autenticamente, senza rimanere attaccato al passato, di chi sa davvero amare, perdonare, provare gratitudine, guarire le proprie ferite più profonde, cogliere ovunque la bellezza del creato, divenendone testimone consapevole. Gli autori rammentano che è necessario creare un nuovo equilibrio, che parte da un lavoro sulla propria personalità, dal rapporto con sé stessi, con il proprio corpo, con il mondo esterno e che permette di rimuovere i meccanismi inconsapevoli di tipo difensivo o compensativo che causano l'accumulo di grasso nel corpo e una sensazione di pesantezza.
Comments 21
Ciao Debora! Innanzitutto come và? Spero tutto bene 🙂 🙂 !
Ti chiedo un consiglio, oggi sono proprio giù di corda accidenti. Ieri sera e sta mattina mi son fatta due abbuffate, mi è successo altre volte ma da quando seguo il metodo mi rimettevo subito in piedi e semplicemente ricominciavo. Seguo tutte le regole da circa tre mesi e ho (ri)conquistato tante cose nella mia vita, non soltanto (e chi dice che è poco!!) il giusto rapporto con il cibo 🙂 !! Ieri ho passato una giornata stupenda con belle sensazioni che non rivivevo da tantissimi anni! E la sera, dopo una bella cioccolata calda ecco il patatrac. La sensazione, quello che ho pensato, era che proprio VOLEVO avere la pancia piena piena, come se non ci fosse niente di male o sbagliato, il fine era sentirmi la pancia piena a quel modo, come se mi mancasse quella sensazione..anzi, non “come se”, proprio mi mancava!..assurdo..
Poi oggi ho ripreso le regole, aspettando di avere fame per mangiare e, quando è stato, sono ricaduta in un’altra abbuffata. Da quel momento sono proprio giù di morale. Voglio lasciarmi questi comportamenti alle spalle, dire che sono il mio passato, accetto quando ogni tanto mi è capitata un’abbuffata perchè so che un comportamento che è durato per tanto tempo non si elimina dall’oggi al domani, anche se è con questo spirito che affronto la cosa 🙂 (non vivendo con l’idea che ci sarà una prossima abbuffata) ma come faccio a non avere la mancanza di quella sensazione di pancia stra piena? non ho pensato anche a tutte le altre sensazioni spiacevoli, ho solo pensato che quella era una bella sensazione (che poi, adesso, non direi che è una bella sensazione, ma può essere perchè ora sto vivendo anche le altre sensazioni spiacevoli collegate all’abbuffata). Come faccio ad eliminare questo comportamento se c’è legata questa bella sensazione (o comunque che ieri ho reputato bella e che quindi potrei reputare bella anche in futuro)?
Per spiegarmi meglio, a poseriori penso che la sensazione che volevo provare la descriverei come un “caldo abbraccio dall’interno” ed effettivamente non è un brutta immagine/pensiero.
Questo mi fa dubitare della mia capacità di lasciarmi alle spalle definitivamente questo comportamento, ed è questo mi butta giù.
Avrò scritto un papiro! Scusami!
Grazie di cuore Debora! Un saluto e buona serata! Francesca.
Cara Francesca,
potrei suggerirti un paio di cosine da fare:
1. la giornata passata era stupenda, nonostante questo ti sei abbuffata e hai cercato l’abbraccio caldo dall’interno come lo chiami tu. Non è che ti stai appoggiando troppo sulla tua forza conscia e poco sul tuo potere inconscio? Cioè mi parli di regole che segui, ma alla fine sono comportamenti, io le chiamo mosse, devono diventare dominio della mente inconscia, abitudinaria e NON regolate da quella che si accanisce verso ciò che “è giusto”. Mi spiego: è meglio che ciò che è meglio diventi ciò che vuoi, che il tuo corpo vuole, che il tuo sistema nervoso vuole.
E qui parte il secondo suggerimento: 2. trova i vantaggi dei comportamenti “corretti”, vantaggi immediati, vantaggi goderecci, sensorialmente definiti. Vantaggi simili a un abbraccio dall’interno. Così otterrai la sensazione che vuoi tu ma con atteggiamenti “corretti”.
Per fare tutto ciò ci può volere un po’, sia per trovare le risposte intellettualmente e poi per rendere le idee abitudini, ti consiglio attenzione e dedizione. Funzionerà solamente se rendi questi cambiamenti piacevoli per il corpo e per i pensieri.
Un abbraccio
Debora
Perciso che è la prima volta che ho avuto questa sensazione di VOLERE risentire la pancia stra piena. E che è questa sensazione di mancanza che ho avuto a farmi ora dubitare e non semplicemente ricominciare con grinta (anche se ricominciare ho ricominciato, solo che questo dubbio mi smorza un po’ la grinta…).
Riciao e rigrazie! 🙂
Grazie Debora!
Ti auguro una bella giornata!
Un abbraccio
F.
ciao a tutte! mi affaccio per dirvi che “oggi ho FINITO” 🙂 nel senso che mi sono pesata e mi sono trovata al peso che desideravo, ma non speravo, quando, a fine gennaio, ho iniziato il percorso con il tuo metodo, cara debora! i primi 12 kili se ne sono andati quasi per magia nel giro di tre-quattro mesi. poi ho fatto uno stop di altri 3 mesi circa, MA senza ingrassare, senza faticare a mantenere le abitudini utili, senza ricadere in quelle inutili!!! e questo è per me il risultato più importante e rassicurante. per concludere, l’ultima fase: il primo agosto mi sono pesata e ho deciso di perdere gli ultimi 1,5-2 kili. e tac! un’altra magia: senza dieta e senza fatica. GRAZIE! un bacio grande a te e a tutte!
Carissima Ily, è così che si fa. Mi piace molto il tuo messaggio e sottolineerei l’attesa di 3 mesi. Molte persone se si fermano e non riescono a perdere peso si demoralizzano e pensano di non fare “bene”. E invece spesso il corpo ha bisogno di assestarsi, di riprendere i suoi ritmi, e così hai fatto tu 🙂
Complimenti per questa costanza e positività a lungo termine. Continua così 🙂
Se vorrai dedicarci una tua testimonianza con nome o nickname e foto prima e dopo, sarà un piacere riceverla a info@deboraconti.com.
Un abbraccio,
Deb
Ciao Debora, da un paio di mesi mi sono avvicinata al metodo del giusto peso. Non ho tanti kg da perdere, 4 circa, ma il mio conflitto con il cibo dura da tempo e riscoprirne il piacere e’ per me la cosa piu’ difficile, unita alla difficolta’ di percepire la vera fame e il senso di sazieta’. Cerco di applicare le 7 mosse che reputo giustissime ma il problema e’ che resto in attesa di sentire la sazieta’ ma non ci riesco e ho sempre la sensazione di dover aggiungere qualcosa per concludere il pasto. Hai qualche suggerimento ? Grazie
Allegra
Ciao Allegra, la sensazione di dover aggiungere qualcosa è per caso confondibile con l’abitudine di aggiungere qualcosa? L’incertezza di tale soglia poco rispettata “recentemente”?
Se questo è il caso ti consiglio di provare deliberatamente a ridurre le porzioni per il pasto più abbondante, magari la sera… E poi provare a vedere se la sazietà arriva ugualmente oppure hai ancora fame.
Comunque per 4 chili in eccesso potrebbe trattarsi di qualche spuntino di troppo… oppure di qualche camminata mancata. Che ne pensi?
Ciao
Debora
Grazie Debora, in effetti a pranzo, sono molto abitudinaria e tendo a variare poco gli alimenti e a ripetere sempre gli stessi gesti; per esempio tutti i giorni ho desiderio di chiudere il pasto con qualcosa di dolce, anche uno yogurt con frutta mi soddisfa ( succede solo a pranzo). In effetti come e’ possibile che tutti i giorni abbia desiderio di uno yogurt a fine pasto? Pensi sia legato a un comportamento/ abitudine inconscia?
Sicuramente provero’ a ridurre le porzioni per verificare se la sazieta’ arriva comunque, da anni sono legata a schemi di porzioni “suggertite” da dietologi, nutrizionisti …e ho perso il contatto con il mio stomaco. Non ho mai la sensazione di essere piena. Per i kili che vorrei perdere, non ho fretta, spero di arrivare al mio obiettivo in modo naturale; mangio bene, il mio problema e’ la quantita’ . Grazie mille e scusa se mi sono dilungata. Buona serata, Allegra.
Cara Allegra,
fintanto che mangi giusti, rispetti la sazietà non vedo nulla di male a essere fan dello yogurt in questo periodo. Magari fra un mese passerà, chissà…
Facci sapere,
Debora
Ciao Debora, il mio commento del 30/08 non e’ stato pubblicato, ho sbagliato sezione? Grazie.
Allegra
Ero io via, Allegra, ora l’ho visto, approvo e rispondo.
ciao ciao
Grazie Deb, spero di essere a Milano il 10 novembre.
Allegra
Ciao Debora! Mi sono accorta che faccio proprio difficoltà a concentrarmi su quello che mangio, a gustarmi quello che mangio, lasciando che pensieri riguardanti altre questioni non mi occupino in quei momenti i pensieri. Non è che a loro non ci dedichi altri momenti nella mia giornata, anzi. Vorrei che il momento in cui mangio fosse semplice, solo io che mi gusto e assoporo il cibo, solo che appena ci penso vedo la cosa come un’isla serena dove tutt’intorno c’è il mare in tempesta..un buco tranquillo e soleggiato nel mare in tempesta. Quando non riesco a lasciare fuori dal pasto altri pensieri e preoccupazioni non riesco più a smettere di mangiare e se anche sento quando dovrei smettere non ci riesco (spesso finisco per abbuffarmi). Ora mangiare solo quando ho fame fa parte di me ma il godermi il momento in cui mangio e di conseguenza il fermarmi quando sono sazia sono ancora cose che non riesco a fare.
Cara Francesca,
la soluzione è in ciò che dici.
Io inizierei dalla tempesta e dal passato.
Prova a rileggere il tuo messaggio come se lo raccontassi al passato: vedevo, mangiavo, sentivo…
E quindi? Come è adesso?
Che panorama c’è?
che calma c’è?
che pace c’è?
Lavora con questo e esercitati a immaginarlo per i pasti. Lavoraci sia linguisticamente che a livello di visualizzazioni preventive e vedrai che capiterà di fare diverso.
Poi la difficoltà sarà rendere il nuovo un’abitudine, lì avrai bisogno di ripetizione, di altre metafore forse, di stupire la tua immagine e il tuo sistema nervoso.
Divertiti Francesca,
Deb
Debora , che bellezza. Ho riletto il mio messaggio mettendolo al passato e .. piccole isole collegate da bellissimi ponti in un mare calmo, in una giornata di sole. E sì c’è pace, c’è calma!..ci lavoro su Deb e ti dirò 🙂 !
Grazie di tutto :)!! un abbraccio !
Ottimo Francesca 🙂
Ad maiora,
Deb
Ciao a tutti, ieri sera, per la prima volta dopo tantissimi anni ho avanzato una parte di pizza nel piatto e non ho mangiato il dolce, perchè veramente non mi andava.
E’ una grande sensazione di libertà; è solo un passo, ma ho fiducia in me e in tutto il materiale che Debora offre.
Grazie Debora,
Allegra
ciao, mi chiamo nina e da poco tempo ho scoperto il metododo giusto peso per sempre. o letto piu volte i libri, o preso dei appunti,e provo a mettere in pratica tutte le indicazioni.
Buongiorno Debora, in questo momento la mia difficoltà è questa: se il mio stomaco mi dice che non è ancora sazio e ho nel piatto le ultime 2 forchettate di pasta, devo comunque impormi di avanzare? Forse dovrei fare le porzioni un po’ più abbondanti….anch’io come allegra sono abituata alle porzioni da dieta e sinceramente per saziarmi ne ho bisogno. La sera se mangio poco, poi mi viene fame al momento di andare a letto e non so cosa mangiare per andare a letto sazia e serena.
Grazie!
Silvia
Buongiorno a te Silvia,
avanzare serve prima di tutto per liberarsi emotivamente da quella costrizione mentale per cui bisognava finire tutto. Non è modificando le quantità che otterrai questa liberazione emotiva. La sera pensa leggero, pensa alla digestione a letto. Se è veramente fame cosa ne diresti di un qualcosa che si digerisce in fretta? Uno yogurt, un kiwi, due biscotti due?