Dì la verità? Hai mai avuto voglia di sgridare il figlio di un altro? Io sì. Come no. Il problema è che non si fa. Lo si riprende, gli si spiega quella cosa che non va ma... Ma non si può sgridare i figli degli altri.
La scena
Bambino di un anno più grande spintona violentemente il figlio (di 4 anni) di una mamma al parco. La mamma interviene subito in difesa di suo figlio e urla contro il bambino violento.
Le sue parole. "Se lo fai ancora ti picchio io. Non lo vedi che è più piccolo. Ti ho avvertito, le prendi." Si ferma e poi si rivolge alla nonna dello scapestrato - distratta e ammutolita. Si calma e si giustifica, ribadisce la sua posizione alla nonna. Domanda: cosa avrei fatto io nei suoi panni?
Le reazioni a prima vista. Il bambino "violento" risponde che lei non è la sua mamma. Il figlio picchiato, zitto, non osa neanche piangere. La nonna è immobile e dopo un po' fa finta di chiacchierare con una amica nonna seduta vicino. La mamma furiosa si calma subito e ritorna al gruppo delle mamme. Le altre mamme tergiversano.
Sembra facile! Cosa farei io se un bimbo picchiasse mia figlia? Chissà. E se partissi in quarta come questa mamma? Che diritto ho di commentare la sua reazione. Siamo genitori, siamo umani, siamo innamorati persi dei nostri figli...
Riflettendoci, mi voglio preparare in caso capitasse anche a me in futuro: mi sembrava sbagliato vedere una mamma che sgridava il figlio di altri. E così mi sono chiesta il perché e mi sono data le mie due ragioni.
Perché è sbagliato sgridare i figli degli altri? Per una ragione: l'autostima.
Per due persone: il bambino che le dà e il bambino che le prende.
IL BAMBINO CHE LE DÀ, se viene sgridato da altri adulti (e non da quelli che sono lì per proteggerlo e/o per fornire regole) si sente schiacciato, la sua autostima va a terra. Non si sente difeso, si sente in balìa di tutti gli adulti e non sa a chi rivolgersi. È solo, senza punti di riferimento, solo di fronte ai giganti: che sono gli altri adulti. Forse la sgridata eviterà azioni di violenza nel prossimo futuro, e poi? E la considerazione di sé? E l'amor prioprio? Saranno compromesse?
IL BAMBINO CHE LE HA PRESE, il figlio della mamma, avrà perso un'occasione di difendersi e di cercare da solo una soluzione. La mamma non potrà sempre essere lì e lui rischia di non imparare come fare (rispondere o scappare o ignorare). La sua autostima non sarà certo rafforzata dall'azione protettiva della mamma: purtroppo, a voler difendere, quella mamma ha negato le capacità di reazione del proprio figlio.
Cosa avrebbe potuto fare la mamma?
Più facile a dirsi forse... Ormai è andata. Per la prossima volta questa mamma, e io se mai mi capiterà, potrebbe fermarsi. Avvicinarsi al figlio per farsi vedere dal picchiatore, senza però intromettersi. Essere pronta per accogliere il figlio piangente. Aiutarlo con parole di conforto e poi intraprendendo una bella attività insieme, lontano dal violento. Suggerire eventualmente di stare lontano da quel bimbo che è stanco o troppo nervoso in quel momento.
Come vi sembra come alternativa? Vi è capitato? E cosa avreste fatto?

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Comments 21
A me è capitato.. non sono contraria ne mi pento di aver ripreso bimbi che si stavano comportando molto male vessando o picchiando altri bimbi .. ovvio esistono vari modi per intervenire senza offendere o svilire ..ma bisogna intervenire essere spettatori inermi secondo me è ancora più deleterio perché si legittimizza un comportamento a volte anche pericoloso. . Io riprendo sia sento parole scurrili dicendo che mi danno fastidio certe parole meglio scegliere di far ridere con altre simpatiche e piacevoli. . Una volta un bambino stava picchiando una bambina perché non a accettava di fare “la serva ” ad un gruppo di bambini più grandi di un anno.. tutto questo sotto l occhio della nonna di questo bambino che lasciava fare.. mi sono avvicinata e gli ho chiesto cosa succede? Perché sta piangendo e tu vuoi darle un calcio e strilli vieni a fare la serva?.. cosa vuol dire fare la serva?.. lui ..non vuole venire a cucinare ..ci serve qualcuno che faccia la serva che ci porti da mangiare.. io .. Lei non ne ha voglia perché insisti non vedi che è rimasta male.. perché non lo fai tu il servo .. è lui a me non piace.. è perché proponi qualcosa che non piace a te a lei.. proponi qualcosa che le può piacere così giocate e vi divertite insieme. .
Author
Ciao Maria, intanto tu hai fatto una cosa molto importante: hai fatto domande, per capire, per metterlo nella posizione, hai cercatodi farlo ragionare… Voglio dire, non hai urlato.
Peccato che la nonna stesse lì a non far nulla!
Grazie,
Debora
Care mamme,
io mi sono trovata più volte in questa situazione in quanto avevo affidato mio figlio di 2 anni ad una vicina che si era offerta (a pagamento) di fare da babysitter. La vicina (psicologa dell’età evolutiva) ha un figlio di 7 anni che per tutto l’inverno (scoperto purtroppo solamente dopo 7 mesi) ha bersagliato mio figlio di schiaffi in testa, calci, strattonamenti e “io ce l’ho e tu no… e neanche te lo do” sotto lo supervisione della babysitter.
Avevo già notato come mio figlio fosse spesso nervoso e manesco dopo essere stato con il bambino più grande ma non immaginavo cosa stesse realmente accadendo.
Quando però mi sono trovata ad assistere a scene del genere senza l’intervento della psicologa-mamma-babysitter su suo figlio mentre il mio piangeva, si disperava, e si ritrovava anche lividi, le ho provate tutte: dapprima con la calma ho spiegato al “grande” che non ci si comporta così, un’altra volta ho detto che le mani non si alzano, soprattutto se i bambini sono più piccoli, poi ho cercato di insegnare che se vuole giocare insieme al mio deve per lo meno lasciare che il piccolo abbia i suoi abituali giochi, ma l’ultima volta quando il “grande” ha strattonato il “piccolo” per prendere un gioco (del piccolo) mentre era seduto sulla poltroncina del piccolo e il piccolo stesso è caduto sbattendo contro un mobile e procurandosi un bel livido viola sullo zigomo, non ci ho + visto.
Di fronte alla mamma-babysitter l’ho sgridato! E ho anche alzato la voce: ho detto poche parole ma quelle che avrei detto a mio figlio in una situazione del genere: “NON SI FA! LUI E’ PICCOLO E SI GIOCA INSIEME SENZA FARSI MALE!”.
Lei gli ha detto che avevo ragione, ma non ho sentito (quella volta come per quelle precedenti) alcuna scusa nè da parte del piccolo, nè della madre.
Allora mi sono scusata io per essermi permessa di sgridare il figlio, ho parlato a cuore aperto con la madre cercando di trovare una soluzione negli inevitabili momenti di convivenza dei bambini… Il risultato è stata la seguente risposta: TROVATI UN’ALTRA BABYSITTER!
Ora, che in 2 giorni ho divorato “IL LINGUAGGIO EMOTIVO DEI BAMBINI”, ho elementi in più per migliorarmi come mamma e come persona… grazie!
Author
Accidenti cara Vera! Che avventura!
Hai fatto bene a dire la tua …e la risposta è arrivata. Meglio due vie che una sovraffollata a volte…
La prox, semmai ci fosse una situazione simile, potresti fare altro? Prendere e separare i figli? Distrarli? Portare via il tuo per un’altra cosa da fare insieme e poi parlare con la mamma?
Queste sono ipotesi che penso a freddo ma, come dici tu, a caldo, non si sa come si reagisce per i propri figli.
Besos,
Deb
Allora, purtroppo questa per me è un’area molto dolente!!! Io perdo molto tempo con mia figlia, cerco di insegnarle le cose migliori (sono stata tata in America quindi, corsi e ricorsi ho imparato tante cose importanti), guardo tutte le puntate di S.o.s. tata, leggo libri di psicopedagogia, le ho fatto fare il corso di psicomotricità e cosi’ via…purtroppo, sono circondata da tantissime mamme che non danno ai figli alcuna attenzione…li mollano all’asilo la giornata intera anche se non lavorano, non gli danno regole (salvo poi lamentarsi che i figli a scuola “non si capisce perchè” sono distratti, disattenti, violenti e cosi’ via) ma solo botte per piegarli al loro volere, oppure minacce di punizioni non perpetrate per pigrizia, oppure urla ed epiteti che non si possono ripetere ogni volta che i figli fanno qualcosa di male (secondo loro)…pero’ intanto, quando questi figli sono violenti con altri bimbi (tipo la mia, con cui mi sono sempre comportata come suggerisce lei) non gli dicono neanche mezza parola, pero’ spesso mi sono trovata in situazioni con bambini simili dove se a sbagliare in qualche modo è mia figlia intanto i genitori degli altri si permettono il lusso di sgridarla…la bambina si confonde e io non so cosa fare a questo punto..in situazioni del genere cosa suggerisce? L’altro giorno eravamo al parco e uno di questi bambini ha ferito mia figlia con una pietra…io ho chiesto alla madre gentilmente di dire ai bambini insieme a me di non giocare con le pietre che possono farsi male, lei per tutta risposta ha chiamato il figlio e gli ha solo detto di abbottonarsi il giubbotto, mentre mia figlia piangeva per la botta presa…quando la madre con un’occhiataccia verso di me se ne è tornata a chiacchierare io, senza farmi vedere sono andata vicino al bambino e gli ho detto: butta via quella pietra! Non vedi che lucia si è fatta male?? Sa lui cosa mi ha risposto? “Mia madre non mi ha detto niente!!!” e stiamo parlando di bambini di quattro anni….allora ho ripreso mia figlia e le ho detto: chi ti fa queste cose non è un buon amico, ti prego andiamo a giocare piu’ in là con bimbi che sanno giocare!” Mi dispiace lo so che ho sbagliato, ma non ce la facevo piu’! cose del genere accadevano da tempo..in tutto questo l’altra mamma neanche mi saluta piu’!!!!
Author
Carissima Altair,
ma che sbagliato!!! Hai fatto bene. Andiamo per gradi:
1. Dunque, tu mi chiedi “io non so cosa fare a questo punto..in situazioni del genere cosa suggerisce?”
Io andrei innanzitutto dalla mamma che sgrida tua figlia e dirle che gradiresti che venisse prima da te a dire cosa tua figlia ha fatto di male perché (e qui inventi un po’) tua figlia ha più “paura” delle tue sgridate che di quelle di altre mamme… Se le dicessi che tua figlia ha più rispetto di te ti prenderebbero per superiore, se le dicessi che lei (la signora) potrebbe spaventarla, ti prenderebbero per mamma chiccia… Insomma, si sbaglia quasi sempre.
2. Poi, per la storia della pietra. Ritorno a dire che hai fatto bene. Con le pietre non si scherza. Io comunque avrei coinvolto anche la mamma. Io di solito vado dalla mamma del bambino e le chiedo, cercando di restare cortese, a volte è facile perché è una amica, a volte è un po’ forzato… Le chiedo di dire al figlio che non si usano le pietre. Cioè, io avrei fatto la “spia”: “Scusa Gianna, guarda che tuo figlio ha tirato una pietra addosso a mia figlia. Attenta perché le può fare male e si può fare male anche lui [balla ma ci sta]. Puoi dirgli per favore di metterla giù subito. Grazie.” E resti lì fino a che non glielo ha detto.
Se invece non la conosci, un po’ più secca ma la stessa scena.
La cosa a cui mi riferisco nell’articolo sono le minacce e gli insulti ai figli degli altri. Proprio di quelle mamme di cui parli tu, quelle che minacciano i propri e poi non mantengono. Ecco, immagina una mamma che minaccia di pestare il figlio di un altra. Non si fa. Meglio andare dalla sua mamma e chiarire subito.
Ma quello è un altro discorso. Tu hai giustamente suggerito a tua figlia di andare da un’altra parte. Hai agito per ciò che è la tua sfera di competenza e controllo: tua figlia.
Un caro abbraccio
Deb
Carissima grazie della risposta, riguardo al suo punto due io mi sono comportata esattamente cosi’, e la donna in questione è mia vicina di casa e ci conosciamo bene…ma lei non solo non ha detto niente al figlio, non mi parla neppure adesso per chissà quale motivo…quando i genitori si comportano cosi’ (e mia figlia spesso me la dice questa cosa, tipo “mamma ma come mai la mamma di luca non lo ha sgridato quando ha sbagliato?”) io non so come comportarmi per far capire a mia figlia cosa sta succedendo, da una parte le vorrei dire “non farci caso tesoro, forse l’uomo di Neanderthal non è cosi’ estinto come si pensa” dall’altra semplicemente dico “tesoro io non so perchè non lo ha rimproverato, ma non possiamo preoccuparci di questo perchè non possiamo controllare il comportamento di altri, solo il nostro, io posso educare solo te, non gli altri bambini, e a te dico che non si picchia!” ma è dura vivere da genitore in un ambiente cosi’!!!
Un mio conoscente dice che il mondo è bello perché è avariato… A parte il cinismo, direi che la tua risposta è più che ottima. Pace e tua figlia capirà che quello che dici tu è l’unica via, possiamo gestire sono noi e non gli altri.
Un caro saluto e complimenti per i tuoi studi, Debora
salve, propriooggi ho avuto un confronto poco piacevole ma soprattutto poco util con la madre di un ragazzetto di 13 anni che già in un paio di occasiooni ha vessato verbalmente e fisicamente nio figlio che ne ha 9. quando mio figlio mi ha riferito dell’ultimo episodio sono andata dal ragazzino e l ho fermamente invitato a non prendersela con quellli piu piccoli, in risposta mi ha mandato a quel paese. Oggi sua madre mi dice di rivolgermi a lei nel caso suo figlio facesse qualcosa x me sbagliato. Le ho ricordato che i fatti si erano gia ripetuti e sempre lei ha negato. cosi come ha fatto pure questa volta x cui mi pare che rivolgermi a lei come interlocutore sia inutile. Credo che se un bambino manifesta comportamenti da bullo vada in modo fermo (che non vuol dire urlare o sgridare) invitato a non farlo. Certo che avere a che fare con certe madri fa che il bullismo se non si argina sara’ sempre in crescita…….che triste senso di impotenza…..
Buongiorno, proprio stamani la mia bimba di 9 anni sul cancello della scuola è stata bloccata dal padre di una sua compagna di classe, il “signore” avrebbe minacciato la mia bambina con testuali parole ” Non devi piu prendere in giro S…a, o io ti FACCIO SOFFRIRE” inutile dire che sono letteralmente scioccata, non so come comportarmi, anche perchè ho chiesto a mia figlia se avesse fatto qualcosa alla bimba in questione ma lei nega dicendo che hanno parlato in classe fino a ieri, ora mi domando: sono esagerata io a pensare che minacciare una bambina sia una cosa gravissima, oppure devo segnalare la cosa? ho gia’ avvertito mio marito, e oggi avremmo pensato di andare a casa della bimba e chiedere spiegazione a questo personaggio, secondo il mio parere non si doveva permettere di aggredire la bimba, avrebbe dovuto venire da me, cosa mi consigliate? grazie
Author
Ciao Paola, eheh… Mi vien da ridere… per non piangere. Certo che non si doveva permettere. Se ve la sentite potete andare insieme a parlarne con i genitori. Altrimenti, se pensi che non ci siano rischi per tua figlia, perché questo è il vero problema (qualsiasi cosa lei abbia fatto), potresti semplicemente parlare a tua figlia, dirle che quel signore ha veramente esagerato e dirle di non dargli importanza.
Lo scopo qui è sicuramente la protezione fisica e emotiva di vostra figlia. Scegliete voi se poi ne vale la pena coinvolgere quel signore.
Fammi poi sapere,
Debora
Ciao Debora,
grazie per la cortese risposta,
penso che andremo a chiedere spiegazioni al signore, anche perchè non voglio che pensi, di poter permettersi tutto cio’ che vuole, a tutto c’è un limite..
ti aggiornero’…
grazie ancora
Paola
Eccomi, come immaginavo il “problema” se cosi si puo’ definire, è un altro, ti spiego, c’è una “mamma” nella classe di mia figlia, talmente cattiva, che ogni 3×2 si inventa qualcosa per mettere in cattiva luce mia figlia, arrivando anche a sparlare di me e della bimba con le altre mamme! io ho chiesto tempo fa di avere un colloquio con le maestre, volevo sapere se mia figlia facesse qualcosa di sbagliato, la risposta delle maestre è stata che la bambina, cosi come il resto della classe litiga e fa pace come tutti i bambini del resto del mondo! ok mi sono chiarita, visto che la stronza, continuava a lamentarsi ho voluto vederci chiaro, sembrava la cosa, risolta, e invece da quello che vedo, continua a tramare sotto acqua, premetto che mia figlia a scuola ha ottimi voti, e anche sul comportamento sulla pagella,ha 9. Insomma per farla breve, il signore con cui abbiamo parlato ieri, ( che non è italiano sono estoni o lettoni, comunque non i soliti stranieri ma gente che sta bene anche economicamente, mi ha spiegato che non ha detto a mia figlia ” ti faro’ soffrire” ma di non far soffrire (S) la sua bimba, mio marito ovviamente ha chiesto il motivo per cui lui se l’è presa solo con mia figlia e lui ha risposto che ha parlato anche con altri bimbi… mah…comunque il problema pare essere ancora quello, in pratica mia figlia sarebbe il leader di un gruppetto di bambine che a suo avviso escluderebbero la sua, caratterialmente molto timida e vergognosa, e quindi mia figlia sarebbe l’arteficie di tutto….io mi domando, come è possibile che certi genitori arrivino a pensare una cosa simile! cioè io mi dovrei fare un problema del fatto che mia figlia ha un carattere forte???? ma io sono ben felice di questo!!!! il fatto è che lei dice che le maestre a me dicono una cosa ( e cioè che mia figlia non fa assolutamente nulla di male) mentre a loro dicono altro! adesso dimmi, in questa situazione cosa dovrei fare… io ho gia’ chiesto un colloquio, ancora con le maestre, per chiarire questa cosa, e cioè se è vero che a me dicono una cosa e agli altri genitori ne dicono un altra perchè adesso comincio davvero ad essere stanca… questi genitori ieri sono stata anche dal preside, a lamentare il fatto che la sua bambina è esclusa, e credo …CREDO avranno detto anche che la causa è mia figlia… poi dopo mi hanno ringraziato per essere stata da loro a chiarire la cosa e ci siamo stretti la mano, pero’ davvero, ti chiedo un consiglio perchè a me questa cosa che una stupida donna insiste nel voler mettere in cattiva luce la mia bimba comincia a darmi veramente fastidio. Grazie e scusa la lungaggine..
Che dire Paola, a questo punto più di così non puoi fare. Noi genitori (e alcuni nonni anche) dovremmo imparare a stare – non dico fuori – ma accanto alle sfide emotive dei nostri figli. Se questi genitori difendono troppo la loro bambina, questa rischia di non sviluppare capacità comunicative, di coinvolgimento, di difesa se necessario. Se giocano sulla difesa e non sulla collaborazione non aiutano la piccola.
Se poi voi crescete la vostra con correttezza e indipendenza, per gli altri non c’è granché da fare.
Magari potreste proprio invitare a casa a giocare quella bimba con il loro papà. Vedere se funziona o altrimenti nulla.
Ciao Debora,
grazie ancora per la tua risposta, in effetti, è proprio come dici,
se la bimba presenta un carattere timido e chiuso, dubito che possa cambiarlo,
cosi come io genitore, ritengo non sia il caso di incolpare altri bimbi, per questo..
comunque, io dal canto mio ho cercato di spiegare a mia figlia il problema, e in questi due giorni almeno la mia, si è molto messa a disposizione, invitando la bimba a giocare e sembra che vada molto meglio..i genitori sono contentissimi ovviamente a vedere la loro bimba contenta, speriamo che duri.. grazie infinite per i consigli, sei stata gentilissima . Paola
salve,anche a me mi è capitata questo fatto con un cugino piccolo ,ma non vuole ascoltarmi che invece di dirmi va bene, usa le mani!
come devo fare?
No a me non capita perchè sono profondamente convinta che non si debbano sgridare i figli degli altri. Per formazione (era una regola di mia mamma), per i motivi che hai ben evidenziato tu, per una questione di rispetto dei ruoli e soprattutto perchè (dopo lunga riflessione) ho capito che da estranei non si può sapere cosa c’è dietro un bambino, quali fatiche, dolori, vissuti, problemi. Al massimo mi può essere capitato di rivolgermi in maniera neutra a tutti i bambini presenti ribadendo la regola generale a seconda del momento. Per esempio “bambini, non si litiga”. Credo sia la cosa migliore per riprendere il controllo su una situazione che rischia di degenerare senza invadere spazi altrui e senza mortificare nessuno
Author
Ciao Barbara, ottimo insegnamento trovo! Il generico mi pare un’ottima soluzione che coinvolge i nostri e i logo. Assolutamente, siamo lì per dare l’esempio e contenere, con fermezza verso i pericoli e dolcezza verso le personcine. Grazie!
Buonasera a tutte,
Purtroppo a mio figlio di 10 anni è capitato di essere stato spinto da un uso compagno di classe davanti ad altri bambini e adulti, il caso ha voluto che a farsi male sia stato proprio il compagno di classe di mio figlio. Quest’ultimo corre piangendo verso la sorella di 26 anni la quale come una furia punta il dito contro mio figlio urlandoli in malo modo. Mi avvicino chiedendo di spiegare a me le sue ragioni ed di abbassare la voce. Mio figlio povero era pietrificato, oltre che le ha prese fortunatamente senza conseguenze. Si è sentito accusato di qualcosa che non aveva fatto. Mi sono dovuta mettere tra la donna e mio figlio perché continuava a minacciarlo. Gli altri bambini dicevano che era stato il fratello ma non c’era niente da fare…Ho preso mio figlio e mentre ci allontanavamo la donna mi ha urlato di educarlo al che le ho risposto che era lei la maleducata non lo avessi mai fatto mi ha insultata pure compagno di classe che aveva spinto mio figlio…sono rimasta senza parole ed amareggiata perché c’è una mancanza di rispetto di base che è molto pericolosa bugie e prepotenza sembrano essere il pane quotidiano per alcune persone
Author
Mamma mia che brutta esperienza Patricia. Hai fatto bene a lasciar andare perché con certe persone è solo bene stare lontano. Tu e tuo figlio sapete la verità, in aggiunta potresti avvisare le maestre dell’accaduto, in caso ci siano insulti anche in classe o altre violenze. Ma, molto probabilmente, le maestre saranno già al corrente di atteggiamenti aggressivi se questo è il caso.
Solidarietà
Debora